L’Eremo di Monrotondo a Sestino (AR)

Il 3 maggio 2011 è stato acquistato un fabbricato in mezzo a sei ettari di bosco sull’appennino ai confini tra Toscana, Romagna, Marche.
E’ destinato a divenire un luogo della via spirituale: incontri, vita comunitaria, ritiro nella solitudine.
Potrà ospitare singoli, coppie, gruppi per periodi brevi o lunghi di permanenza e di esperienza.
Lo stabile è da ristrutturare e impone un investimento economico non grande ma comunque di una certa rilevanza: richiede il coinvolgimento di altri soggetti, non essendo alla nostra portata.
Se ci sono persone interessate al progetto possono contattarci e forniremo tutte le spiegazioni necessarie.
La vita ci ha sempre accompagnati, non dubitiamo che anche questa volta ci farà incontrare qualche compagno di viaggio disposto a procedere insieme. Album fotografico La pagina sugli eremi

Conoscenza di sé, meditazione, contemplazione

E’ il testo di riferimento indispensabile se vuoi introdurti nella via spirituale dall’angolo visuale da noi proposto. In esso trovi una prima parte dedicata alle dinamiche della mente e al come affrancarsi dal suo condizionamento; una parte centrale dove si tratta dell’altro da sé e dell’esperienza degli affetti; una terza parte, molto vasta, dedicata ad una analisi dettagliata dell’esperienza della meditazione, della contemplazione, dell’abbandono, della compassione. Prima di ordinarlo (eremo@contemplazione.it) leggi la pagina Al lettore.
Il libro in formato pdf

Autori: R.Olivieri con G.Cavalieri

Al lettore
Prefazione
Introduzione: L’inspiro che prepara l’espiro
Capitolo 1: La crisi, il dolore
Capitolo 2: L’identificazione col dolore
Capitolo 3: Imparare a dubitare
Capitolo 4: La disconnessione dal recitato mentale
Capitolo 5: Aggiungere e togliere
Capitolo 6: Il deserto
Capitolo 7: La solitudine
Capitolo 8: La caduta della morale
Capitolo 9: L’altro da sé
Capitolo 10: Il buon amico
Capitolo 11: L’esperienza degli affetti
Capitolo 12: Chi opera il cambiamento
Capitolo 13: Natura dell’atto meditativo
Capitolo 14: L’esperienza della contemplazione
Capitolo 15: La routine del quotidiano
Capitolo 16: Tutto sorge e tutto scompare: l’impermanenza
Capitolo 17: Lo sguardo del contemplante
Capitolo 18: La pregnanza di ogni singola esperienza
Capitolo 19: Il sorgere dell’esperienza della compassione

Formato: 14,8 x 21 cm.
Pagine: 307

Taccuino spirituale

In questa sezione trovi una serie di brani scritti tra il 2001 e il 2009; gli argomenti trattati sono diversi ma tutti ruotano attorno ai temi della conoscenza di sé, della consapevolezza, della meditazione, della contemplazione. Li riportiamo perché pensiamo possano essere utili al lettore che vuole conoscere la nostra esperienza interiore e il nostro sentire più da vicino.
Dal 2009 abbiamo iniziato a scrivere sul blog quindi il percorso successivo va indagato lì.

Riflessioni sull’essere 12.11.2001
La mente pensa, ma tu non sei i pensieri che essa pensa, li vedi e sei oltre: tra un pensiero e l’altro si apre uno spazio, vuoto di pensiero, vuoto di osservazione del pensiero..

L’abbandono al presente 16.12.2002
Cosa significa abbandonare? Un movimento della mente verso uno Zero. Zero, Spazio, Niente, Vuoto, Assenza, Silenzio. La mente sposta l’oggetto della sua consapevolezza da un pieno
(di sensazione, di emozione, o di pensiero) ad un niente..

Essere e divenire 25.4.2003
Divenire prepara essere eppure essere è da sempre..

Assoluto e relativo 24.2.2004
L’uomo vive la dimensione del relativo come separazione dall’Assoluto: quando si pone la questione dell’ente supremo, e se la pone di rado, questo è vissuto come una alterità a cui ricongiungersi..

Il processo dell’abbandonare 10.5.2004
Abbandonare significa lasciare fluire ciò che la vita ci manda, senza etichettare, giudicare, soppesare: un’azione, un’emozione, un pensiero sorgono e un attimo dopo già non sono più e in noi non rimane traccia. Allora la vita è veramente un fiume che scorre e in ogni attimo si manifesta “ciò che è” nel suo splendore..

L’atto del contemplare 31.5.2004
L’atto del contemplare ha a che fare con la realtà percepita dai sensi: è un modo di stare di fronte ad ogni evento della vita che sia un’azione, un’immagine, un’emozione, un pensiero..

Lasciarsi attraversare dalla vita 5.6.2004
Il giudizio è una forma di resistenza, un distinguere un porsi nella condizione di osservatore..

L’attraversamento 10.6.2004
Che cos’è la realtà quando non la riduciamo a noi, quando non ci serve, quando le permettiamo di stare lì senza allungare le mani della nostra mente per inglobarla, colorarla, giudicarla.
La realtà nell’esperienza della contemplazione..

Vivere è un’esigenza della mente 9.7.2004
Pensare, sentire, agire ci sembrano naturali ma come appaiono alla luce della contemplazione?

L’unica maniera di trovare se stessi consiste nel perdersi 2.2.2007
Quello che qui interessa affrontare è questa tensione tra l’affermazione di sé e l’abbandono di sé. Non c’è nessuna ragione per cui una persona debba abbandonare se stessa, perché mai dovrebbe farlo? Per seguire qualcun altro? Perché qualcuno ha detto che va fatto così? Eppure tutto il cammino ci porta a perderci, fino allo scomparire nella contemplazione..

Pagina in lavorazione

Eremo dal silenzio

Il ritmo delle giornate
Le giornate nell’eremo si svolgono secondo un ritmo costante lungo tutto il corso dell’anno. Questa è un’ esigenza imprescindibile: nel ritmo dei giorni sempre uguali a se stessi da un lato la mente si ribella, dall’altro si placa sotto lo sguardo che la contempla.
La giornata è dedicata ai piccoli lavori dell’orto, del campo, della casa e al semplice stare; la gran parte del tempo è vissuta senza finalità e senza scopo coltivando, per quanto a noi possibile, il risiedere nella disposizione meditativa e contemplativa.
Non c’è alcuna separazione tra meditazione, contemplazione e vita: ogni istante è quella pratica, ogni attimo dell’intera giornata è quel gesto di abbandono all’adesso, di svuotamento di sé, di disponibilità a perdere il proprio confine lasciando che l’altro, qualunque cosa, o persona, o fatto esso sia, si affermi.

La nostra storia
Quando è iniziata questa storia? In anni lontanissimi quando chi scrive era ancora bambino.
L’incontro fondamentale è stato, all’incirca verso la metà degli anni ’80, con gli amici della “Stella del mattino”, che allora era solo una comunità buddista zen e poi è diventata una comunità di dialogo interreligioso. Anni intensi di confronto, di lavoro, di pratica, di studio. Poi le nostre strade si sono divise e il cammino è continuato in solitudine.
Nel 1993 chi scrive ha abbandonato il lavoro e il ritiro nella vita solitaria, silenziosa ed appartata, si è fatto più intenso. Da allora è anche iniziata l’attività di accompagnamento e di insegnamento rivolta a singoli e a gruppi.
Nel 2002 è avvenuto l’incontro con la via della Conoscenza che è continuato fino all’autunno 2006. E’ stata la naturale continuazione della formazione intrapresa nello zen e sono stati anni di esperienza e apprendimento incomparabili.
Il dividersi, alla fine del 2006, della nostra strada dalla via della Conoscenza, ci ha condotti ad impostare, anche teoricamente, quell’esperienza che definiamo “il Sentiero contemplativo”. Da allora la spinta a ricercare è andata affievolendosi per poi scomparire.
L’orizzonte di oggi è rappresentato da questo piccolo quotidiano cui nulla manca e coloro che cercavano un senso non pongono più domande.