Espressione, consapevolezza, resa. Settimana comunitaria a Sestino (AR), agosto 2011

Programma di massima delle giornate:
8-9,30 Camminata meditativa nel bosco
10,30-12,30 Strumenti per introdursi alla conoscenza di sé: L’indagine sulla personalità attraverso Human Design, conduzione Rosangela Pozzi
16-17 Pratica corporea e introduzione alla pratica del Movimento Autentico, conduzione Federica Pinna
18-20 Sessione serale, conduzione Roberto Olivieri

Alcune sequenze delle sessioni sul movimento guidate da Federica Pinna, ed altre relative all’esperienza del sabato con il colore.
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Una introduzione al Movimento Autentico condotta da Federica Pinna

 

Lo sguardo su quei momenti di Roberto D’E.
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Il Movimento Autentico, con Federica Pinna

Pratica di Movimento Autentico
“Dal muoversi all’essere mossi
con Federica Pinna

Il Movimento Autentico è una pratica costituita dall’esperienza meditativa e creativa all’interno della relazione fra una persona che si muove ed una persona che testimonia quel movimento.
Abbiamo bisogno di essere visti, testimoniati, senza giudizi né proiezioni, ed infine vogliamo testimoniare, vedere l’altro.
Chi si muove, in presenza del suo testimone, lo fa ad occhi chiusi manifestando l’intenzione di rimanere presente. In questo modo si può, rinunciando al controllo, discendere verso la propria interiorità, ascoltare e concentrarsi in ciò che si muove dentro e che poi ci muoverà; si attende di “essere mossi”, abbandonandosi, lasciandosi sempre più liberi di seguire l’impulso che giunge dall’inconscio.
Chi testimonia è invitato a stare concentrato non solo su ciò che il mover sta facendo ma anche sulla propria esperienza interna. Con la pratica avviene che il testimone sviluppa una maggior chiarezza nel riconoscere le proprie proiezioni, interpretazioni e giudizi e chi viene mosso  sviluppa il proprio testimone interno, la propria consapevolezza: corporea, psicologica e spirituale.
Avviene così che, mentre il corpo trova varie forme per esprimere ciò che in principio era materiale senza forma, la coscienza individuale si amplia.
Facciamo esperienza di ciò che significa vedere sé e l’altro, imparando a discernere ciò che ci attraversa (emozioni, memorie, sensazioni, proiezioni, giudizi, interpretazioni) da ciò che affettivamente è lì. Ed è praticando che sviluppiamo in noi un’autentica consapevolezza che consiste nella nuda attenzione: un’attenzione che vede semplicemente ciò che sta lì, che non aggiunge alcun commento o conclusione, che accoglie e lascia andare, che vede e lascia che sia.
Centrale in questa via è la relazione con l’altro e col gruppo, grazie ai quali impariamo a vedere, a vederci e ad ascoltarci in modo autentico. Fra noi e gli altri si crea un ampio spazio di consapevolezza e di assenza di giudizio che evoca profondo rispetto ed empatia.
Il vedere e l’essere visti, la restituzione del vissuto attraverso la parola ed il gesto sono momenti importanti della pratica. Il linguaggio che usiamo per la testimonianza e che con l’esercizio e la concentrazione si fa sempre più puntuale e poetico, contribuisce a portare a coscienza quelle dinamiche che frequentemente ostacolano la visione autentica di noi e degli altri. La precisione nel linguaggio, al momento della condivisione, è un elemento essenziale dell’esperienza trasformativa che si compie in noi e nel cerchio.
Cominceremo a praticare il Movimento Autentico nella sua forma base: nel rapporto fra mover (colui che viene mosso) e  testimone, con lo scopo di portare l’attenzione al corpo e all’esperienza interiore.
Ognuno sperimenterà la fiducia nella possibilità di esser visto dall’altro, come nel rischio di non esserlo, dandosi la possibilità di utilizzare tutto ciò per accedere alle profondità del proprio essere. Comincerà a vedere se stesso, lasciando così sorgere il testimone interiore. Quest’ultimo consente di vedersi ed accettarsi per quel che si è e di vedere ed accettare l’altro per ciò che è.
Ed è attraverso questa consapevolezza che avviene in noi una trasformazione profonda.

E’ necessario un colloquio individuale preliminare prima di accedere al gruppo con Federica Pinna che condurrà -testimonierà- la Pratica.
E’ richiesto ai partecipanti (minimo 8, massimo 14) l’impegno alla presenza per l’intera durata del percorso salvo impedimenti seri.
Le iscrizioni si chiuderanno il 22 settembre.
Contatti:
federica.pinna@hotmail.it
www.movimentoautentico.it
349.8697048

Il calendario degli appuntamenti

Settimana di vita comunitaria ad agosto, a Sestino (AR)

Ad agosto 2011, dal 7 al 14 ci ritroviamo per una settimana di vita comunitaria a Sestino (AR), nella casa vacanze di San Gianni.
Il luogo offre la possibilità di lunghe passeggiate nei boschi e per i sentieri dell’appennino.
Vitto e alloggio in condivisione.

Per chi lo desidera dal 10 al 14 il Sentiero Contemplativo propone a tutti i partecipanti:
8.00-9.30 meditazione statica e dinamica
18.00-20.00 discussione sui temi della Via
Sabato 13 dalle 14.30 alle 17.30, laboratorio espressivo attraverso il colore.
Entrambe le situazioni sono condotte da Roberto Olivieri

Sessioni di Human Design per i membri del gruppo “Il Tarlo”:
Giovedì 10,30-12,30
Venerdì 10,30-12,30
Sabato 10,30-12,30
Condotte da Rosangela Pozzi

La meditazione come gioco

Quando è possibile vivere la vita come se fosse un gioco?
Quando non abbiamo più paura del nostro giudizio e di quello altrui; quando non abbiamo più niente da perdere; quando viviamo nella gratuità.
Meditare è divenire consapevoli e conduce alla conoscenza di sé.
Conoscersi è incominciare a non avere più paura: allora possiamo cominciare ad andare nella vita leggeri, possiamo sorridere di noi ed osservare curiosi il mondo.

La meditazione come gioco
Incontro condotto da Anna Fata e Roberto Olivieri
9 ottobre 2010 ore 15-16,30
Centro studi Blu Jarma, Senigallia  AN

E’ necessario iscriversi entro il 7.10
Info e iscrizioni: info@armoniabenessere.it

Riflessioni sull’essere

Descrivere i miei processi interiori mi costa fatica perché mi sembra di andare ad infiorare qualcosa di elementare.
Per farmi capire ti descrivo cosa accade durante una seduta di zazen: tu stai seduto davanti ad un muro bianco, gli occhi aperti, il respiro regolare, la mente che è come un casello autostradale: i pensieri vengono, i pensieri vanno; tu non trattieni niente, non ti identifichi con niente.
La mente pensa, ma tu non sei i pensieri che essa pensa, li vedi e sei oltre: tra un pensiero e l’altro si apre uno spazio, vuoto di pensiero, vuoto di osservazione del pensiero.
Semplicemente sei. Puoi comprendere questo stato solo se lo sperimenti: non puoi abbracciarlo con la mente, non con il cuore. Sei il tutto e il niente, sei l’adesso, senza tempo.
Il divenire si manifesta essere: la realtà non scorre più in superfice, manifesta la sua natura profonda, il suo spessore inusitato, vasto, risuonante, fermo, pieno.
Nulla manca, nulla v’è da aggiungere. La Realtà E’ e non ha bisogno di essere definita: la Realtà è Una e questo è inconfutabile.
Questo accade, fuori dal tempo, ed è vita in atto: l’insieme del tuo essere lo sperimenta.
Certo, sono frammenti all’interno del divenire, ma questo non ha poi grande rilevanza: posso battere le ciglia e in quel tempo essere sprofondato nella natura intima del divenire, nell’essere di questo attimo di eterno presente, e da quel centro contemplare la realtà che è.
O posso decidere di immergermi dentro al fiume del divenire perché ci sono degli aspetti di me che sento di dover lavorare a quel livello, e poi, faticando, tornare al centro.
Ma se vado a vedere attentamente in ogni attimo del divenire della mia esperienza, io torno costantemente all’essere, opero e contemplo: opero con le forze attuali, contemplo il loro fluire e le nutro del più profondo della mia coscienza, così che si trasformano, ed opero con forze trasformate e contemplo ancora.
La nota su cui scorrono i miei giorni è questo cogliere l’Essere di ogni fotogramma del divenire.
Con i miei limiti, che sono grandi.

12.11.2001