Dove conduce la via della realizzazione e dell’unità? In un giardino fiorito come cantato da mille tradizioni? O in un deserto? La seconda, nella esperienza del Sentiero contemplativo.
essere
Natura autentica/Ciò-che-È: come viene sperimentata
Due stralci di un post che uscirà a maggio 2025 nel ciclo “Bussho” e che analizza ciò che viene sentito dal contemplante quando definisce una situazione come Ciò-che-È/natura autentica.
Il quadro unitario di Essere e divenire
Nell’infografica una sintesi dell’intera visione del Sentiero e la possibilità di “incastrare” tessere quali Natura Autentica, Illuminazione, Eterno Presente, Ciò-che-È oltre a un’istantanea su Essere e divenire.
Dogen, Busshō: commento (1) di Jiso Forzani a Busshō 2 [busshō2.1]
Il commento di Jiso Forzani al secondo capitolo.
Questa parte del testo è molto importante per familiarizzare con il procedimento usato da Dogen, e soprattutto per capire da che punto di vista egli parla.
Essere unità
Non perseguire l’unità per realizzarla, esserla.
Il perseguirla per realizzarla, per poterla sentire e infine esserla, è un moto naturale, tutto nel divenire conduce a quel fine, ogni legge del cosmo, ogni fatto ed esperienza.
La realtà non ha attributi [sentiero66]
Non c’è alcuna via spirituale, né alcuna vita materiale; non c’è alcun perdersi e alcun trovarsi; non c’è limite e non limite. Tutto questo è cibo per bambini, bisognerà aprire gli occhi, smettere di sognare e guardare quel che c’è, perché lì è la chiave.