Dice il fisico Stephen Hawking che siamo destinati all’estinzione nell’arco dei prossimi 1000-10.000 anni per mano nostra e delle tecnologie che useremo in modo distruttivo.
Direi che un essere così stupido come l’uomo è quello che si merita, ma credo che le cose non stiano così come dice Hawking: a me sembra che il destino del pianeta, e della vita su di esso, non sia nelle mani dell’umano, né in quelle delle coscienze degli umani.
L’uomo e la sua coscienza sono come il cieco guidato dal cieco: coscienze con sentire limitati, generano identità limitate le quali per imparare ed ampliare la conoscenza, la consapevolezza, la comprensione sperimentano tutte le situazioni di base: dall’uccidere allo stuprare, al rubare, al devastare. La lista è lunghissima.
evoluzione
Evolve chi?
Prendo lo spunto da questo bel post di U. Ridi.
Ad una percezione ordinaria, sembra che tutto sia conseguenza di qualcosa e dia origine a qualcos’altro.
Sembra che il divenire del tempo, delle condizioni ambientali, sociali, esistenziali, sia la norma.
Questa sembra essere la realtà, ma lo è? E’ reale questa percezione, o è un’illusione?
Come appare la realtà dall’interno dell’esperienza contemplativa dove la presenza del soggetto si stempera fino a scomparire?
Appare come accadere di fatti.
Fatti che non si susseguono, ma che sono.
Fatti senza tempo e senza qualità.
Fatti senza scopo.
C’è una dimensione d’esistere e d’essere che poco ha a che fare con il divenire, molto con l’assenza di sé, l’irrilevanza, l’essere senza connotazione.
Conduce questa esperienza ad un alienazione dal reale? Viene meno il nostro compito incarnativo, l’imparare sporcandosi le mani? Diveniamo come funghi, infine?
Domande ascoltate mille volte, proprie delle menti che non riescono a concepire la realtà che per opposti: o l’incarnazione, o la contemplazione!
Poveri noi.
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La coscienza crea la realtà sulla spinta di ciò che non ha compreso
Brani dal libro L’essenziale (2)
Quando parliamo di coscienza parliamo del corpo akasico, di un corpo intermedio tra i corpi transitori (mente, emozione, corpo fisico) e i corpi spirituali. Parliamo di un corpo, di una dimensione composita
La natura dello zero
Tutto ciò che a noi appare così consistente e reale, si svela alla consapevolezza profonda non solo come effimero e illusorio, ma è compreso come non-reale e inesistente.
Non l’io, non il noi, non il tutto esiste.
Come un frutto maturo
giornate di pioggia questa settimana.
giornata di riflessione con buone letture dal cerchio firenze 77.
alcune conferme.
alcune risposte a quesiti antichi.
Chi crea la realtà in cui viviamo?
Dice Eddy: “..è possibile che per capire che l’energia atomica è pericolosa si debba arrivare a tragedie della portata di Chernobyl o di Fukushima? O buttare una bomba su Nagasaky?
Sicuramente questi avvenimenti hanno permesso di comprendere qualcosa a molti esseri, ma non vi sembra eccessivo, folle, malsano?..”
L’Assoluto, se è assoluto, contiene in sé tutte le possibilità; se così non fosse sarebbe solo parte tra parti.
Anche il circo serve
In riferimento al post Procediamo per tentativi
Una nota sulla mia esperienza di circo nella via spirituale.
A me il circo serve ed è servito.
Le esperienze che segnano il cammino servono come un rimando,
Il lungo, lento, cammino dell’arrendersi
Questo è la vita ad un certo punto.
Non per tutti.
Per quelli che sentono che questa affermazione ha un senso, per loro, le uniche questioni che si pongono sono:
affrontare la propria irrilevanza,