Vedi il divenire e senti l’Essere [preparazione Forum 1]

Primo post preparatorio al Forum del Sentiero che terremo a novembre 2021.
Conclusa la lettura, coloro che desiderano partecipare al Forum si iscrivano a questo gruppo Telegram (Le iscrizioni si sono chiuse il 2.8 alle 12,30 per esaurimento posti). Ogni relazione tra i partecipanti si svolgerà in quel gruppo e lì verranno indicati i passi successivi della formazione.

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La sfida della sincerità e dell’autenticità [vdm3]

[Via del monaco 3] Chiunque sia reduce da un lungo periodo di formazione è immerso in una bolla in cui l’immagine di sé si è strutturata in relazione alla formazione ricevuta.
Vale per qualsiasi formazione, in qualsivoglia ambito e non fa eccezione la formazione spirituale.

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Materiali per la formazione nella Via del monaco

  • Per febbraio 2020: discussione sulla capacità di leggere e interpretare le sfumature: il Lunedì di Nadia.

  • Per marzo 2020: Visione dei film:
    1- “Whiplash“, su Netflix (Qui una lettura critica del film, più che condivisibile, ma la nostra analisi si incentrerà su altro, da quegli eccessi prendendo spunto)
    2- “La teoria del tutto“, Netflix (Recensione)

  • Per maggio 2020: la relazione, rappresentazione tra sé e sé

    Leggere: Lo sguardo che contempla l’Uno: la ricerca e la fine del cercare

    [19.01.20 11:01]
    [Inoltrato da Mariella principi]
    Dire che l’unica relazione possibile è tra il fatto che accade, grazie alla comparsa dell’altro sulla mia scena, e la mia reazione non equivale a dire che la relazione con l’altro non esiste? Esistono solo momenti in cui il sentire dei due si connette? La solitudine allora non è solo esistenziale, ma è uno stato che ci accompagna quotidianamente, in ogni attimo?

    Roberto O., [19.01.20 11:10]
    Affronteremo diffusamente la questione della relazione nell’incontro VDM di aprile 2020.
    La realtà non esiste oggettivamente, se non per alcuni dati scenografici condivisi dai presunti protagonisti: le scene vengono estratte dalle coscienze dall’Indifferenziato Essere, plasmate e dotate di forma nel mentre le si estraggono dalla materia indifferenziata.
    Quindi, quella che noi chiamiamo relazione con altro, non è che relazione tra livelli di consapevolezza/comprensione di sé, come giustamente tu affermi: produciamo le scene che ci abbisognano per evolvere nel sentire.
    Chi di voi è libero dalle illusioni, questo lo può vedere..
    La solitudine è ontologica.
    Noi l’associamo ad uno stato umorale: sbagliato.
    E’ un dato esistenziale.
    Non esistono individui, ma l’illusione di essere tali.
    Non esistono relazioni, ma l’illusione che avvengano.
    Non esiste divenire, è solo un apparire effimero e inconsistente.
    Esiste solo l’Essere.
    Se vai a fondo della tua meditazione sul Reale, questo scopri.



Testi

CF77, il libro di Francois, pag 154.

LA CREAZIONE DELLA REALTA’: ESEMPIO DELLE LENTI
Facciamo un esempio. E come se ogni essere avesse sugli occhi una sorta di lente magica, per cui vede attorno a sé un mondo con certe sue forme e ceni colori; e siccome gli esseri sono diversi ma hanno tutti la stessa lente, allora tutti si trovano d’accordo nel dire che esistono quelle forme, che esistono quei colori. Però, il mondo appare in virtù di queste lenti; è con queste lenti che gli uomini possono indagare, frugare, trovare strumenti per vedere quella che essi credono sia la realtà; queste lenti continuano il gioco, fanno apparire cose che sono sempre in funzione degli strumenti che proprio per quelle lenti gli uomini hanno creato.
Allora scoprono le nuove particelle subatomiche, e tantissime altre cose, che non sono errate – voglio precisare – in quanto fanno parte del mondo creato dalle lenti; ma questo mondo oggettivamente non esiste perché, se si tolgono le lenti, sparisce tutto, rimane la materia divina indifferenziata.
Da: CF77, Il libro di Francois.

LA SIMULTANEITA’ DI CAUSA ED EFFETTO: UN ESEMPIO PER COMPRENDERE LA REALTA’ DEL NON TEMPO
Come può il sentire creare situazioni come quella del classico mattone che «casualmente» cade sulla testa di qualcuno?

A proposito di questo, è vero che vi sono degli avvenimenti non voluti, al momento, dall’individuo; però è anche vero che, se si guarda la cosa al di là della successione temporale, la quale è illusoria e relativa, e la si vede nella simultaneità, allora si può dire che causa ed effetto sono concomitanti. Quel mattone che ti cade sulla testa, che nella successione cronologica sembra un effetto che ricade a distanza di gran tempo dal momento in cui hai mosso la causa, è invece concomitante. Che a te sembri ricadere dopo una, due, tre, quattro o dieci vite, dopo 50, 100 0 400 anni, non ha nessuna importanza: il fatto è che quel mattone ti cade sulla testa richiamato, in quanto non è che l’effetto di una causa che hai mosso; causa ed effetto, al di là dell’illusoria successione temporale, sono simultanei.
Diciamo pure che vi sono delle cose che apparentemente sembrano non volute, non richiamate volontariamente (e nel momento del subire l’uomo non le vuole davvero), però sono da lui «volute», per cosi dire, in precedenza, nel momento stesso in cui ha mosso la causa che poi ha determinato il ricadere, l’accadere dell’effetto.
Se si guardano le cose dal punto di vista del divenire e non si tiene presente che invece tutto è essere, allora tutto resta incomprensibile e pare affidato al caso. Ma al di là di ciò che appare, noi sappiamo che tutto è; e quando tu imbocchi una serie di fotogrammi come conseguenza di una tua scelta, non è che scegli solo quella azione, che poi finisce li, ma comprendi tutta una serie di fotogrammi che ti conduce a quell’esperienza finale, diciamo, del mattone in testa. Bisogna tenere presente che la realtà non è, come appare, divenire, ma è essere; e allora si comprende che, essendo costruita cosi, non può svolgersi che cosi.
Nel caso di una scelta, è come se tu avessi due film da vedere, da vivere: una volta che hai scelto di vedere quel certo film, la pellicola si svolge fino alla fine di quel film, che comprende tutte le azioni previste nella storia del film, compreso il mattone in testa che sembra, ma non è affatto, caduto per caso.
Da: CF77, Il libro di Francois.

LO SPIRITO GUIDA
Sul significato di «spirito guida».
Lo stesso appellativo «spirito guida» è qualcosa tra il mistico e il romantico che rispecchia il periodo in cui l’esoterismo era presentato in veste personalizzata. Le forze naturali erano persone, le leggi non erano leggi ma volontà, motu proprio di certi individui. D’altra parte, la mentalità di quei tempi non poteva capire diversamente da cosi. Tutto era personificato, a cominciare dal vento, dalla terra, dai fulmini, dai fenomeni naturali: erano tutte persone o deità. Anche lo spirito guida fa parte di quel modo di rappresentare la realtà.
Che cosa sia invece Io spirito guida, in una realtà nella quale non c’è posto per l’errore, ma tutto avviene ordinatamente, direi matematicamente, o addirittura automaticamente, lo si deve scoprire ora se si accetta una verità di questo tipo. Gli stessi cosiddetti «signori del karma», che cosa ci stanno a fare in una realtà in cui tutto procede per leggi, automaticamente, diciamolo pure? Non ci stanno a fare proprio niente. Sarebbe diverso se la realtà avesse bisogno di applicatori, di esecutori della legge, di persone cioè incaricate di sorvegliare che le leggi siano applicate bene, in quel caso si; ma siccome non è assolutamente tale la realtà, perché tutto avviene in maniera ordinata, spontanea e naturale, non c’è alcun bisogno di applicatori della legge.
Lo spirito guida non è quello spirito che, diciamo, salva il suo protetto dalla cattiva sorte o dai pericoli che possono capitargli; e quindi lo si deve poi ringraziare, perché ha cercato di strapparti a Satana per riportarti sulla retta strada; ma è, nella visione della comunione dei sentire, l’essere a cui fanno capo vari stati di coscienza che sono altrettanti esseri. È uno stato di coscienza che racchiude in sé altri stati di coscienza meno ampi, evidentemente, di quello da lui rappresentato.
Questo discorso esclude sia che lo spirito guida possa in qualche modo salvaguardare i suoi protetti dalle esperienze pericolose o dolorose, sia che possa scegliere gli esseri che faranno o che fanno capo a lui. Tutto è ordinato, è proprio lo svolgimento di una equazione, passaggio dopo passaggio, in cui niente è lasciato all’improvvisazione o all’errore o alla distrazione di qualcuno.
Tutto è ordinato, pur esistendo fra le maglie di questo ordine prezioso e preciso la possibilità di fare dei salti di qualitàS4 , cioè di avere un margine di libertà, di autonomia. Rivolgersi allo spirito guida è come rivolgersi ad un voi stessi proiettati nel futuro – del sentire, naturalmente, se cosi posso dire.
Da: CF77, Il libro di Francois, pag. 182


Cerchio Firenze 77, dal Libro di Francois, epub

Natura dei fotogrammi, epub

Sdoppiamento, varianti, film personale, epub

Cosa si deve intendere per vita, epub

Come avviene la creazione da parte del sentire, epub

In che modo il sentire crea i mondi della percezione, epub

Scienza e leggi della natura, epub


La scuola, la frustrazione, la responsabilità personale

Amiche di questo Sentiero, hanno figlie che si approssimano all’esperienza del liceo: chiedono e si informano su chi, precedentemente, ha frequentato quella scuola, ha avuto quell’insegnante.
Spesso sono preoccupate le madri e intimorite le figlie: si va incontro ad una incognita e i genitori temono per i loro figli cinque anni in salita.
So di cosa parlano, abbiamo avuto una figlia a scuola, conosco la salita e le difficoltà durante e in cima.
Voglio riflettere brevemente su due aspetti della scuola.
1- L’organismo è composto dagli insegnanti, dagli allievi, dai dirigenti scolastici, dal ministero, dai genitori.

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La prima volta

Poi venne chiamato lui, con il suo nome in ebraico – Mi-che-leh ben Avrahom – e con le gambe tremanti salì sul pulpito. Portò le frange del tallis a sfiorare la Torah e le baciò, poi fissò le lettere in ebraico sulla pergamena ingiallita. Sembravano muoversi come serpenti sotto i suoi occhi.
“Borchu!” sibilò uno degli anziani accanto a lui.
Una vocetta tremante che non poteva essere la sua intonò la benedizione.
“Borchu es adonoi hamvoroch. Borchu..”

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Partecipare a Officina Essenziale

La partecipazione a Officina Essenziale implica una assunzione di responsabilità:
ad esserci con costanza,
– ad approfondire leggendo e meditando,
– a porre domande e ad entrare in una relazione esistenziale.
Chi partecipa ad un gruppo non vede il lavoro preparatorio e di sostegno svolto con le persone perché questo è coperto dal necessario riserbo, né vede la piccola rete di responsabilità che redistribuisce i carichi organizzativi e mansionali e permette la serenità del procedere assieme.
Chi intende partecipare a L’Essenziale sa che non può farlo nella veste di fruitore, ma deve divenire protagonista del percorso comune: se non ha questa disposizione e questa disponibilità, per favore lasci perdere.

Indicazioni e condizioni per partecipare:
1- garantire una presenza il più possibile continuativa; coloro che non sono in grado di garantirla sono accolti, in numero limitato, come ospiti e la loro partecipazione deve avvenire all’insegna della discrezione;
2- iscriversi alla community Novità dal Sentiero contemplativo;
3- iscriversi alla newsletter il Sentiero del mese;
4- arrivare con 10-15 minuti di anticipo parcheggiando l’auto dove non è di intralcio; oltre l’orario di inizio del gruppo non è più possibile entrare;
5- portare cuscino o sgabello da meditazione, tappetino, coperta. Se non si dispone della seduta e del tappetino possono essere usati quelli dell’Eremo: la coperta deve essere invece personale;
6- contribuire con una cifra variabile tra gli 8 e i 10€ all’anno alle spese per le pulizie dei locali. La quota va corrisposta a gennaio di ogni anno, o al primo gruppo cui si partecipa e vale per i membri stabili dei gruppi.
Ciascuno dei due gruppi ha un responsabile e un suo sostituto:
Alessandro/Sandra per Essenziale 1; Samuele/Nadia per Essenziale 2.
Compito del responsabile del gruppo è assegnare, quando necessario, i posti a sedere; preparare l’ambiente fisico e vibrazionale prima dell’inizio della sessione; chiudere la sessione e avviare i partecipanti al congedo, in silenzio; curasi dell’ordine degli arredi e delle attrezzature; incaricare un partecipante per la gestione del parcheggio.

Coloro che iniziano
7A- Chi si avvicina al Sentiero contemplativo è bene che legga l’estratto del libro L’Essenziale.
7B- Coloro che desiderano introdursi nel Sentiero possono partecipare ad un incontro di gruppo dopo aver sostenuto un colloquio individuale.
La partecipazione ad un incontro di prova permetterà loro di valutare se il gruppo, e il Sentiero, corrispondono alle loro esigenze interiori: dopo questa prima esperienza dovranno valutare se impegnarsi o abbandonare.
7C- Chi inizia a frequentare continuativamente un gruppo è accolto come ascoltatore ed è tenuto alla discrezione ed al rispetto per il lavoro e il cammino già avviati.
Per i primi due incontri, pur potendo porre domande, eviterà di sviluppare contraddittorio e di focalizzare l’attenzione su di sé.
Seguirà le indicazioni, i consigli e i suggerimenti che il responsabile del gruppo vorrà proporgli.
Dal terzo incontro sarà membro del gruppo a tutti gli effetti e contribuirà secondo la consuetudine.

Essenziale 1

Partecipano a questa officina coloro che hanno più esperienza e che frequentano il Sentiero da più tempo.
8 incontri/anno

Responsabili gruppo:
Alessandro 3497435545
Sandra 3335400566

Essenziale 2

Partecipano a questa officina i nuovi iscritti e coloro che si introducono nel Sentiero.
10 incontri/anno

Samuele 3357878439 (solo sms)
Nadia 3484762954

Il calendario degli incontri

Compila il modulo per iscriverti

Le basi della stabilità interiore

Un genitore fornisce ai figli la piattaforma affettiva, educativa, spirituale, sociale ed economica su cui appoggiare durante tutto il periodo dei loro ripetuti tentativi di costruirsi una manifestazione credibile e sostenibile – ai loro e agli altrui occhi – nel mondo.
Lo stesso dovrebbe fare un insegnante con i suoi allievi: essere colui che crea l’ambiente formativo adeguato affinché ciascuno possa esprimere la ricchezza interiore di cui è portatore, colmando, nel contempo, quei limiti che più possono ostacolarlo nel processo di manifestazione e di realizzazione della propria autonomia di individuo.

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Questo mese all’Eremo dal silenzio, San Costanzo

Via del monaco

Incontri mensili


Officina esistenziale

Incontri mensili


Officina speciale

Incontri mensili


Colloqui individuali

Si possono richiedere colloqui individuali per trattare esclusivamente questioni di natura esistenziale: uneremo@gmail.com


Intensivi di formazione, meditazione, contemplazione

Ogni stagione, un intensivo di tre giorni di formazione, meditazione, contemplazione, vita fraterna al monastero di Fonte Avellana.
Le date si trovano nel calendario. Per informazioni, scrivici.
Qui puoi iscriverti.


Letture

L‘estratto, o l’edizione integrale del libro: L’Essenziale: esistere, essere, contemplare, scomparire che riassume la visione del Sentiero contemplativo.

Sintesi del cammino di unificazione, pdf, raccolta dei post del sito 2018-2019.


sentiero contemplativo formazione

La formazione 2015-2016 nel Sentiero

Il percorso formativo perseguito nel gruppo L’essenziale 1 e 2, negli intensivi, nelle meditazioni guidate.

Osare esserci e nel contempo essere disposti a lasciar andare.
Vivere un’emozione, concedersi un’espressione, permettersi di agire: simultaneamente osservarsi, essere consapevoli delle mille sfumature, discernere, abbandonare il giudizio e l’aspettativa.
Tra parola e parola; tra emozione e parola; tra emozione-parola-azione; tra azione ed azione che cosa c’è, cosa sorge in quello spazio intercalare quando se ne diviene consapevoli?

Negli esercizi dinamici sperimentare l’azione e la stasi, la parola e il silenzio, la sensazione, l’emozione e il vuoto di esse. Divenire consapevoli della pregnanza di ogni movimento, della volontà che lo genera, della fiducia che lo sostiene e lo accompagna.
Negli esercizi statici sviluppare la consapevolezza delle sensazioni, delle emozioni, del pensiero, del sentire: imparare ad osservare la sfilata dei flussi interiori e del divenire della vita.

Imparare ad osservare ciò che sta dietro la nostra espressione identitaria, ciò che la sorregge, la genera, la rende possibile.
La vita è pienamente vita quando la consapevolezza abbraccia il gesto vitale e la sua origine, la manifestazione egoica e ciò che la genera.

Vivendo nell’identificazione, con la consapevolezza della sola manifestazione della nostra identità, non cogliamo niente dell’essere della vita, della sua profondità, del suo senso, della sua vastità.


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