La relazione identità-coscienza e il libero arbitrio

Brano del libro “L’essenziale”(6) pag. 23 nuova edizione.
A noi come identità sembra di avere una presa sulla nostra vita e anche una possibilità di scelta: certo possiamo scegliere come attuare una certa intenzione, ma non se attuarla.
Posso andare in un certo posto in auto, in treno, a piedi, in bicicletta: questa è una scelta dell’identità e a seconda di quello che sceglie il cammino sarà agevole o faticoso.
Non posso scegliere dove andare, questo è un dato che non è sotto il controllo dell’identità ma è determinato dalla coscienza.
Non ho quindi la responsabilità di dove vado ma del come ci vado e dell’eventuale tasso di dolore/fatica.

Commento
La coscienza genera le scene che l’identità (mente-emozione-corpo) vive nel tempo e nello spazio: tutto ciò che ogni giorno ci troviamo ad affrontare, piacevole o spiacevole che sia, è generato dalla coscienza la quale si muove dentro lo spettro che va da ego ad amore.
Tutte le scene del nostro quotidiano sono occasioni per il nostro sentire di apprendere e di ampliarsi; in quest’ottica l’identità, contrariamente a quanto a noi appare, è solo colei che esegue e i margini di libero arbitrio che possiede sono esigui.

La foto è tratta da: http://www.flipthroughtheworld.com/blog/tag/riflessioni/

Dal sorgere del sole al tramonto divento una persona diversa

Ogni ora, ogni incontro scandiscono lo scomparire di qualcosa e l’avanzare di altro.
Una paura, una chiusura, uno sbilanciamento se osservati e non rimossi, se affrontati per la loro natura e accolti come possibilità di trasformazione, lasciano il passo al nuovo, ad altro che sorge.
Di incontro in incontro, di esperienza in esperienza, qualunque sia la mia identificazione o la mia consapevolezza, qualcosa muta nell’equilibrio interiore tra paura ed apertura, ego-donazione di sé.
Il tempo non è solo un dato cronologico è, innanzitutto, processo del sentire e trasformazione sequenziale nell’identità e nelle sue resistenze.
Oggi, proprio oggi posso imparare attraverso tutto ciò che si presenta, attraverso tutti coloro che per le ragioni più diverse si impattano con me.

L’immagine è tratta da: http://www.skipblog.it/tag/tempo/

L’intelligenza dell’asino ed il tarlo

“A passeggio pesto una bottiglia di plastica e penso a quanto possa essere incivile una società. Comunque la supero e, lasciandomela alle spalle, mi sento come l’asino che tu hai descritto sabato al nostro incontro, così sono tornato, l’ho raccolta e sistemata nel cassonetto della plastica.

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Pensieri, emozioni e “ciò che è”

Una comunicazione di Soggetto, via della Conoscenza (13)
“Chi diventa non-mente non abdica alla sua relazione con quanti rimangono attaccati alla dualità, anzi, si presenta a loro e offre loro il proprio non-essere al fine che tutti gli altri possano cogliere proprio questo non-essere, se hanno la capacità di coglierlo.

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