Ignoranza ed illusione

Dice Samuele, con la lucidità che gli è propria: “Il rifugio nella mente rappresenta a volte un vero e proprio anestetico. Rapisce i sensi e ti conduce in una zona franca, anestetizzando la vita”.
Fatti di mente, volgarizzeremmo noi. E’ il gioco comune, feriale, quotidiano di tanti di noi, della gran parte degli umani che vive la vita attraverso il filtro irreale di quello che crede, di quello cui aderisce, di quello che desidera.
Costruiamo fotogrammi di un film fantastico basato sulle nostre proiezioni, giudizi, desideri e legando fotogramma a fotogramma lo facciamo scorrere, lo rendiamo coerente ed infine dichiariamo che è noi, la nostra vita, la realtà.
Niente di tutto questo è reale, ma a noi lo sembra e questo ci basta.
L’altro? E’ come lo vedo io. Quel fatto? E’ come me lo racconto. Se non fosse tragico per le conseguenze che produce, sarebbe ridicolo.

continua..

L’esposizione dei corpi

Corpi di uomini e donne esposti senza sosta per gli scopi e con le finalità più varie.
Il corpo del frate di Pietralcina transita tra una folla emozionata e devota che ha bisogno di vedere e di toccare.
Un corpo esposto per narrare di una vita, secondo loro, modello di misericordia; usato senza pudore alcuno come oggetto di devozione, strumento di un fine.
Un corpo è una storia, l’anello più denso di molti processi esistenziali: quando la persona trapassa e la coscienza abbandona il suo veicolo fisico, la consapevolezza del trapassato si apre sulla rivisitazione della vita vissuta, sul compreso, il non compreso, le cadute e le eventuali grandezze.
In quel processo, il trapassato non dà più alcun valore al corpo che è stato un vestito dismesso senza rimpianto.

continua..

Intelligenza e coscienza

[…] Una AI (Intelligenza Artificiale) sviluppata in Giappone si è mostrata capace di superare i test universitari del paese, migliorando un risultato simile ottenuto in USA qualche mese fa. Al contempo, Mark Zuckerberg di Facebook fa sapere che entro dieci anni vogliono pareggiare il cervello umano in diversi aspetti.[…] Fonte
Bene, questo ci dice che la nostra così umana intelligenza non è nulla di speciale e che le macchine potranno collaborare ad integrare le nostre capacità cognitive.

continua..

caino

Parigi: il cammino di Caino e di Abele

Dice un’amica: “ Ieri sera, vedendo quelle immagini di Parigi, il mio pensiero è andato ai “carnefici” a chi erano e al fatto che pur di dare la morte sono andati incontro alla loro morte; in quale ambiente sono cresciuti e condizionati, chi e cosa li ha convinti ad agire così, erano tutti giovani..”.
Il mito pone il gesto di sopraffazione di Caino su suo fratello Abele, all’inizio della storia dell’umanità a ricordarci che il gesto dell’uccidere non è un accidente, ma un passo di un lungo cammino.

continua..

L’orrore sotto casa

Lo sguardo non regge la tragedia di Parigi: gli spari, i morti, il sangue sono troppo.
Troppo vicini.
Troppo assurdi.
Troppo ingiusti.

continua..