La posizione della Scuola settentrionale è quella di eliminare le impurità della mente per mezzo della pratica, quindi con un processo graduale che richiede un certo tempo.
illuminazione
Non è la mente/identità che comprende ma la coscienza
Afferma Leonardo commentando il post Fantasmi vibratori nella mente e nell’emozione: “Tendiamo a credere che si comprende attraverso le analisi dell’identità fornite dal corpo mentale.
“Benedetti coloro che hanno conosciuto la propria irrilevanza”
Beati gli umili: di essi è il regno dei cieli. Matteo 5,3. Traduzione Giuseppe Barbaglio. I vangeli, Cittadella Editrice.
Beati i poveri davanti a Dio, perché di essi è il regno dei cieli. Matteo 5,3. Traduzione di Secondo Migliasso. I vangeli, Oscar Mondadori.
Felici i poveri secondo lo spirito perché di loro è il regno dei cieli. Matteo 5,3. Traduzione letterale di Armando Vianello. Azzurra 7 Editrice.
Felici i poveri perché vostro è il regno di Dio. Luca 6,20. Traduzione letterale di Armando Vianello.
Samadhi e unione: tutto è relativo e tutti imparano
Si legge che maestri o yogi sperimentano nel cosiddetto “samadhi” lo stato di coscienza cosmica: è vero? e come accade?
I vari livelli di sentire che si raggiungono solo quando si ha l’evoluzione necessaria – e che possono saltuariamente essere sperimentati mediante una disciplina che ponga la mente in stato di quiete e lo stesso corpo astrale in stato di equilibrio – sono così belli a sentirsi, a sperimentarsi, danno una tale benedizione che sono scambiati dal soggetto che li sperimenta per lo stato massimo di coscienza cosmica, mentre così non è.
Il desiderio di libertà interiore
Se non avessimo un sano e radicato desiderio di libertà interiore, cosa ci sospingerebbe avanti, ci indurrebbe a ricercare, a metterci in discussione e a voler andare oltre noi stessi?
Molte possono essere le ragioni per desiderare la libertà interiore, qui ne indagherò una sola, l’ultima: la comprensione che fino a quando permane l’ingombro della propria egoità, la libertà è sempre condizionata.
L’immagine di sé e l’identificazione con essa, non si spazza via come le foglie dal marciapiede, è un processo fondato sulla conoscenza, sulla consapevolezza, sulla comprensione.
Illuminazione e coscienza
Dice Luciana commentando il post La realtà senza senso: Coloro che hanno sperimentato quella che viene chiamata “illuminazione” (Eckart Tolle e simili) risiedono in quell’essere, nel “semplicemente accade”? Se è così il dubbio svanisce, la serenità che emanano fuga ogni perplessità.
E a proposito dell’ultima frase “è possibile andare oltre senza avere forgiato gli strumenti adeguati?” Mi viene da pensare che finché non si sono formati corpi adeguati l’attraversamento non sia possibile, sbaglio?
L’umano ama le fiere ed il circo e per attrarre la sua attenzione ciò che accade deve essere eclatante.
Raggiungere la liberazione
Così potremmo dirvi semplicemente, come unico insegnamento: “La sola cosa che dovete fare per raggiungere la liberazione del continuo incarnarsi è quella di essere sempre e totalmente naturali in ogni vostra manifestazione”.
Ma ciò, pur essendo vero, può anche essere frainteso e male interpretato: gli animali sono naturali quanto l’uomo – in genere – non riesce ad essere, eppure sono appena all’inizio del loro ciclo evolutivo e ancora molte e molte incarnazioni dovranno avere nel piano fisico prima di uscire dal giro della ruota. Allora, essere naturali come? Cos’è che fa diventare naturale o innaturale un comportamento, un modo di agre o di non agire? Cerchio Ifior, Dall’Uno all’Uno, vol.4, pag. 100, Edizione privata.
La sola cosa che dovete fare è quella di essere sempre e totalmente naturali! Quante volte abbiamo letto e ascoltato questa frase da maestri di ogni risma!
E l’abbiamo accolta, con un dubbio nel cuore: ma come si fa?
Le comprensioni e il sentire
Non poca letteratura spirituale descrive l’illuminato, o colui che è al termine del proprio cammino spirituale, come un essere pacificato descrivendo, spesso, condizioni d’esistere che albergano più nella immaginazione del discepolo che nella realtà dell’interessato.
C’è una testimonianza che giunge dal piano della coscienza attraverso il lavoro del Cerchio Ifior, che sostanzialmente afferma: “Noi (le guide) che risediamo stabilmente nel mondo della coscienza, ci confrontiamo con l’esperienza dell’essere unità e tra noi e l’Assoluto esiste la stessa “distanza” che c’è tra noi e voi umani. Il nostro “lavoro” non è meno impegnativo del vostro e anche se non conosciamo la sofferenza, il nostro procedere nelle comprensioni non è semplice”.
Ho citato a memoria, le parole sono diverse ma la sostanza è questa.