Se vedessimo l’Evidente,
lo scorgeremmo in ogni dettaglio,
in ogni fatto.
illusione
La sfida del Ciò-che-È e i cinque strumenti
Che la mente/identità generi una realtà illusoria è dato acquisito.
Che il sentire operi allo steso modo, è oggetto di discussione.
Su binari paralleli e illusori scorre la consapevolezza di Essere e divenire
Una è la consapevolezza, ma appena essa ha abbandonato la stazione d’origine, inizia a scorrere su due binari paralleli: l’uno costituito dall’Essere, l’altro dal divenire.
“Li riconoscerete dai loro frutti”
Quando una vita è dedicata alla sfera interiore e spirituale, i suoi frutti si vedono: le nostre parole, i nostri pensieri, le nostre azioni in quella direzione sono rivolti, quelle dimensioni specchiano.
Dietro al muro dei nostri bisogni
Gran parte delle nostre risorse e della nostra consapevolezza vengono assorbite dal pensare.
Nel corso delle nostre giornate siamo costantemente orientati al pensare e quando non è su questo che ci focalizziamo, allora siamo alla ricerca di sensazioni, di emozioni e di affetti.
Dalla sequenza dei fatti, al Ciò-che-è
Questo rispondo a Samuele nel post: Quando una persona inizia a meditare e a pregare? La “chiamata”
Tu dici che l’adesione alla identità è generata dalla identità stessa: condivido, ed è un adesione che sorge dalla necessità dell’identità di sentirsi d’esistere e da quella della mente di catalogare, dividere, qualificare e quantificare.
L’illusione, la centralità e la dimenticanza di sé
Un’amica mi ha chiesto qualche settimana fa di parlare dell’illusione: ho appuntato allora delle idee e poi ho aspettato per trattare il tema, volevo che parlasse anche ad altre persone allora disorientate da alcuni eventi, oggi forse più orientate.
L’illusione nasce nell’eccesso di centralità di sé
La centralità di sé è centralità del proprio punto di vista, della propria interpretazione, del proprio bisogno.
Vivere oltre l’immagine illusoria di sé
Dice un fratello nel cammino: “Ho desiderato essere davanti a tutti, essere sempre in prima fila ma mi rendo conto che quello non è il mio ruolo. C’ho provato ma, credetemi, tutto è così imprevedibile ed altalenante.
Le energie. I pensieri. Le motivazioni. I valori. Vento, vento forte, fortissimo e poi calma piatta.
L’essere umano cerca l’assoluto, la verità, la certezza. Ecco perché un uomo “sicuro” ha un grande fascino. Ecco perché chi mantiene saldo il timone nel tempo è un leader e ha un grande seguito.
Io non sono certo di nulla. Come foglia in balia del vento. Vado a destra, poi a sinistra, poi mi fermo e poi riparto.”