Il fascino di ogni fatto nella Via della conoscenza 4

Una voce: Il mondo che si affaccia e che incontrate ogni giorno non è, come voi pensate, stretto intorno al vostro centro di individualità, ma è fatto del quotidiano delle piccole cose, dei semplici gesti, degli incontri che nascono e si perdono e della fugacità dei pensieri e delle emozioni nel qui e ora e nel [loro] nascere e scomparire.

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Gratuità e impermanenza nella Via della conoscenza 3

Una voce: Comprendere la gratuità significa non inserirla nella dimensione dualistica che applicate anche all’evoluzione, dove riuscite a concepire solo due poli: l’umano e il Divino. Noi vi diciamo che tutto c’è già in ogni cosa che accade, al di là della capacità dell’uomo di riconoscerlo.

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Accettare l’impermanenza della vita [zq13]


Da Charlotte Joko Beck, ZEN QUOTIDIANO
Suzuki Roshi ha detto che: “La rinuncia non consiste nel lasciare le cose di questo mondo, ma nell’accettare che se ne vadano“. Tutto è impermanente, prima o poi se ne va. La rinuncia è la condizione di non attaccamento, l’accettazione del fatto che le cose se ne vanno.

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Colpi di timpano battuti nel cosmo

Ogni esistenza, ogni atto vitale, ogni parola, ogni emozione e ogni affetto sono come colpi di timpano che risuonano in una porzione di cosmo.
Accadono, vibrano, si smorzano.
Accadono, vibrano, si smorzano, scompaiono.

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Morire giovani, la lezione dell’impermanenza

A colei che, nell’impermanenza, ha visto la vita con gli occhi di M. e che contempla il disegno dell’Architetto
Forse avrete notato che nella home di questo sito è rappresentata l’immagine di un papavero, tra tutti i fiori – assieme al soffione – uno di quelli che non fa mistero della sua inconsistenza, del suo essere effimero, transitorio, impermanente.
Mai l’umano si rappresenterebbe come un papavero, niente più dell’impermanenza lo mette in scacco.

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