Il problema delle fonti nell’interpretazione della realtà

Una caratteristica del bambino è di non saper discernere l’informazione che gli giunge; per sua natura, avendo un’esperienza limitata della vita, tende a confondere realtà e finzione.
Fatto salvo che l’interpretazione della realtà – e molta parte della realtà stessa – è soggettiva, e quindi anche un fatto puramente illusorio può essere considerato nel proprio intimo profondamente reale, va considerato come l’adulto si relaziona con le fonti dei dati che gli sono necessari.

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Senza certezze

© 2012 Peanuts Worldwide LLC/distributed by Universal Uclick/ILPA da Il Post del 14.6.2012

L’evolvere dell’interpretazione

Vittima, carnefice; dolore, gratificazione; senso, non senso: in una certa stagione della nostra vita tutto dipende da come interpretiamo gli eventi.
La via spirituale è un lungo, lento processo in cui si allena la mente a coltivare molteplici punti di vista, dandole strumenti sempre più sofisticati per poter interpretare le scene prodotte dal sentire in continua trasformazione.

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La resistenza dell’identità al nuovo

Da Francesca: “A volte, mi sembra, si ha paura che il “distacco” corrisponda ad una assenza di coinvolgimento. Forse perché l’idea di coinvolgimento che abbiamo è rivolta ad alimentare l’emotività nella quale ci identifichiamo?”
E’ così. La mente/identità, basandosi sugli strumenti interpretativi di cui dispone, considera vita soddisfacente e gratificante quella che contiene un certo tasso di cognizione, di emozione, di sensazione, di azione.

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Quello che insegniamo qui

Non tanto a vivere spiragli di libertà, quanto a costruire le fondamenta della libertà.
Che cos’è la libertà? Vivere senza il condizionamento dell’identità, potendo sperimentarla quale semplice espressione della coscienza.

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