Conoscenza di sé, meditazione, contemplazione: prefazione

Questo libro è stato pensato come una possibilità di interrogarsi, come un generatore di dubbi, come un piccolo grimaldello utile forse per scardinare, forse per costruire.
Quando ho proposto a Giulia queste sedute, la cui trascrizione costituisce il libro, avevo in mente che poteva essere utile a lei, alle persone che capitano qui e forse a qualcun altro, sparso chissà dove.
Utile a fare cosa? A creare una comprensione più vasta della realtà individuale e della vita, della via interiore, del cosiddetto cammino spirituale. Più vasta non significa migliore, significa semplicemente da punti di vista forse ancora non sufficientemente esplorati.
Nella primavera del 2008 qui, nel nostro eremo tra le colline, ci siamo incontrati, Giulia e io, ad un ritmo settimanale in sedute di un’ora circa; all’inizio avevo gli argomenti in testa e quindi, di volta in volta, trattavamo l’argomento che mi sembrava necessario; più avanti ho definito un percorso. Le singole sedute non avevano progetto, per non vincolarci.
In ogni seduta si intrecciavano elementi cognitivi ed altri meditativi; dall’argomentare si passava naturalmente ad una condizione di meditazione guidata, che lasciava il posto ad una pausa, poi ancora all’argomentazione e alla meditazione.
Per esprimere questi concetti ho scelto la forma della conversazione piuttosto che l’esposizione sistematica per una ragione molto semplice: se avessi puntato al “trattato” non lo avrei mai scritto perché mi avrebbe richiesto uno sistematicità che non ho. Queste conversazioni sono invece vita che accade e portano con sé quella freschezza e quel limite delle cose che accadono senza essere appesantite dalla mediazione mentale. Inoltre la presenza di una interlocutrice ha reso le sedute imprevedibili, come sempre lo è la vita.
La mancanza di completezza nella trattazione non mi preoccupa: un libro è sempre un piccolo strumento limitato che indica una direzione. Sta al lettore, se è interessato al punto di vista proposto, cercare il modo per approfondire.
In sede di trascrizione ho cambiato qualcosa della forma, niente della sostanza; sono rimaste diverse ripetizioni a mio parere necessarie perché nel lettore i concetti si sedimentino.
L’indice dei capitoli riflette la sequenza temporale delle sedute: i primi dieci trattano della mente e vanno considerati un corpo unico; il capitolo undici tratta dell’amore; dal dodicesimo alla fine si entra nello specifico della via contemplativa.
I concetti e le visioni trattate esprimono la sostanza di una piccola via alla libertà interiore che abbiamo chiamato “Il Sentiero contemplativo”.
Il Sentiero è un piccolo alberello le cui radici affondano nello zen; il suo tronco si è costituito nella via della Conoscenza, così come trasmessa dal suo maestro, Soggetto; i suoi rami, con i piccoli germogli, sono attraversati dal vento della vita che ora spira in una direzione, ora in un’altra, indifferente; sono ciò che abbiamo imparato dal nostro piccolo quotidiano.
Ci siamo disposti a tutto ciò che si è presentato sul nostro cammino: quello che proponiamo è il frutto di questa fecondazione.
Consegniamo queste parole al lettore senza pretesa alcuna; se sarà incuriosito, se vorrà capire meglio, potrà trovarci qui, tra le colline.
Equinozio d’autunno 2008

Nota alla seconda edizione

Il testo è stato completamente rivisto cercando di correggere la quantità innumerevole di errori di forma; la sostanza, rispetto alla prima edizione, è rimasta invariata.
Aprile 2011

Conoscenza di sé, meditazione, contemplazione: al lettore

Il libro è rivolto a coloro che hanno già compiuto dei passi nella via del conoscere se stessi; non fornisce le basi ma presuppone che il lettore abbia già una discreta capacità di osservarsi, una buona consapevolezza dei meccanismi che lo condizionano, una conoscenza almeno elementare delle problematiche di una via spirituale.
E’ quindi un libro rivolto a coloro che sono già nel cammino, non a coloro che iniziano; presuppone anche che il lettore abbia una visione di sé sufficientemente stabile: se il contatto con sé, con l’altro, con la realtà, è avvertito come precario e instabile, se il nucleo dell’identità non è vissuto come sufficientemente strutturato e su cui appoggiare nonostante la crisi,  allora questo libro è da evitare con cura.
Il libro è rivolto a tutti coloro che cercano una libertà interiore dal dolore, dal condizionamento, dall’insoddisfazione; è rivolto a chi attraversa anche una profonda crisi esistenziale e sente vacillare le basi del proprio essere, ma avverte in sé la capacità e le condizioni per superarla perché, per quanto sia in crisi una visione di sé e del mondo, comunque quella visione esiste insieme ad una interpretazione di sé non turbata da meccanismi insistenti e destabilizzanti.
Nello scrivere questa avvertenza la nostra preoccupazione è di mettere in guardia coloro che debbono ricercare nella direzione di una edificazione di sé, non nel superamento di ogni stato di identità, come qui viene proposto.
Chi ha la necessità prioritaria di edificarsi come individuo deve ricercare altrove, su cammini più adatti alla propria esigenza.

Lisa e nonna Mena, di Catia Belacchi, Edizioni Estro-verso

Questo libro è un atto di contemplazione della realtà vista con gli occhi di una bambina.
L’autrice narra della realtà quotidiana della sua infanzia fatta di piccoli gesti e situazioni: osserva, raccoglie in sé, contempla e dona il suo vissuto fatto di attimi, di odori, sapori, momenti di vita semplice fondata sull’essenziale.
Questi che si presentano come racconti di un’infanzia in realtà sono sguardi su di una realtà contemplata offerti al lettore.
Lisa e nonna Mena è un libro per:
-gli adulti che desiderano entrare nel respiro del piccolo quotidiano.
-per le bambine/i e le ragazze/i, per la loro formazione, per suscitare in loro uno sguardo curioso e meravigliato sulla vita.
-per il genitore che ha bambini piccoli e vuole leggere loro questi racconti in  momenti particolari della giornata.
-per gli insegnanti che possono utilizzarlo nei percorsi e nelle esperienze formative e didattiche.

Estratto del capitolo “L’erba per i conigli
Puoi ordinare il libro presso l’editore o questi distributori

Tempi di crisi

il contenuto
Per il filosofo francese Michel Serres, quando si vive una crisi, nessun ritorno indietro è possibile. Bisogna inventare qualcosa di nuovo, avere il coraggio di voltare pagina. Quello che colpisce, invece, è che, nonostante i giganteschi sconvolgimenti che negli ultimi decenni hanno trasformato l’umanità, le istituzioni non sono cambiate.

continua..

Racconti per bambini e per ragazzi: consapevolezza e contemplazione della realtà

Consapevole che esiste della validissima narrativa per ragazzi, Celeste si è voluta comunque cimentare a scrivere qualche racconto per bambini, per suggerire quali debbano essere i contenuti di un testo che alimentano il sé spirituale del bambino: racconti la cui protagonista principale sia la natura, il senso di rispetto per questa e per gli esseri che essa ospita, le descrizioni delicate di fenomeni naturali e di sentimenti.

Cerina, una storia per bambini nata dalla contemplazione della realta’
C’era una volta una bambina di nome Cerina.
Si chiamava così perchè odorava di cera. Cerina infatti viveva con le api ed era la loro aiutante.
Aveva la sua casetta vicino all’alveare: era di legno, piccola e graziosa e sapeva di miele…

Polvere e Cenerina, una storia d’amore
La giovane coppia di aironi si era stabilita lungo la foce di un piccolo fiume.
Il maschio si chiamava Polvere, la femmina Cenerina.
Si erano fermati lì subito dopo il corteggiamento perché a Cenerina era sembrato un luogo isolato e le era piaciuto l’ammasso di canneti…

L’erba per i conigli tratto dal libro “Lisa e nonna Mena“, una storia delicata su esperienze semplici.
I momenti più belli, con l’arrivo della primavera, erano quelli che Lisa passava con nonna Mena in campagna.
La nonna, come molte altre nonne del resto a quei tempi, allevava conigli e, spesso, si recava nei campi a fare l’erba…