Fiducia, potenza e impotenza

In merito al post di ieri Mauro dice: “Non è facile”.
Giulia afferma invece che tutto all’uomo è possibile.
Osservando la realtà, a me viene da considerare questo:
-non c’è alternativa alla fiducia, l’uomo costantemente si fida e si affida.

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La resistenza dell’identità al nuovo

Da Francesca: “A volte, mi sembra, si ha paura che il “distacco” corrisponda ad una assenza di coinvolgimento. Forse perché l’idea di coinvolgimento che abbiamo è rivolta ad alimentare l’emotività nella quale ci identifichiamo?”
E’ così. La mente/identità, basandosi sugli strumenti interpretativi di cui dispone, considera vita soddisfacente e gratificante quella che contiene un certo tasso di cognizione, di emozione, di sensazione, di azione.

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Quello che insegniamo qui

Non tanto a vivere spiragli di libertà, quanto a costruire le fondamenta della libertà.
Che cos’è la libertà? Vivere senza il condizionamento dell’identità, potendo sperimentarla quale semplice espressione della coscienza.

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L’illusione e l’evidenza

Che cosa è evidente?
Ciò che cade sotto i nostri sensi, ciò che ai vari livelli di consapevolezza viene percepito.
Siamo certi di questo? Ogni fatto che viene percepito viene anche interpretato, automaticamente catalogato, etichettato, inquadrato in un contesto formato dalle esperienze del passato e dalle aspettative del futuro.

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Tutto può essere perduto

Ogni interpretazione di sé, dell’altro, della vita, viene scalzata da una interpretazione più sofisticata: non esiste l’interpretazione autentica, l’identità originale, esistono processi mutevoli, spesso, quasi sempre, aleatori. Istantanee di noi che ci piace appendere allo sportello del frigorifero. Patacche da appuntarsi al petto.
Quando non c’è più interpretazione che cosa diventiamo noi, l’altro, la vita?

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L’identificazione intesa come “mi riguarda”

Quando c’è identificazione? Quando un fatto, una situazione, un qualcosa che proviamo, ci riguarda, ci coinvolge, ci interessa, ci preme, ci interroga.
Riguarda chi? Noi.
C’è un soggetto, c’è una situazione e c’è l’uso che viene fatto di quella situazione. Qual’è questo uso? La definizione di sé.
Quella situazione ci definisce, ci conferisce senso, ci gratifica, ci ferisce, ci seduce, ci offende, ci intriga, ci annoia. Reazioni anche opposte ma tutte ci conferiscono il senso di esserci come nucleo di identità.

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L’identificazione

L’identificazione con il pensiero, l’emozione, il corpo, ci impedisce di vivere centrati sulla nostra essenza: siamo sentire, innanzitutto e prioritariamente, che si manifesta nel tempo e nello spazio come pensiero, emozione, azione.
Siamo questo, anzi, più correttamente bisognerebbe dire che è questo

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La radice della libertà

Ogni libertà nasce, si sviluppa e muore nella relazione con l’identità (mente, emozione, corpo).
La libertà fiorisce nella non identificazione.
La non identificazione è la conseguenza non di tecniche, pratiche, sapere acquisito, ma di comprensioni raggiunte.

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