L’incomunicabile, la parola che sorge dal silenzio

Scrivere, parlare, vivere è portare a rappresentazione il proprio sentire, quel che si è compreso e quel che è ancora da comprendere.
Ogni volta che prendo un foglio per annotarmi delle idee mi rendo conto che inizia un processo di svelamento attraverso il mezzo delle parole, le quali, mentre si articolano, mostrano il loro limite ma anche la loro grande potenzialità.

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Perdere senza fine

Che cosa rimane?
Il quotidiano con i suoi piccoli fatti.
Non l’interesse per i pensieri, le emozioni, gli affetti, le azioni: guardando attentamente, l’interesse per ognuno di questi aspetti scompare.

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Ciascuno vive niente altro che la vita che può vivere

Dice Anna: “Conosco persone che si lasciano condurre solo dal senso del dovere, almeno, così dicono e, in effetti, pare proprio questo che trasmettono. E’ possibile che sia realmente così?”
Quale aspetto, livello di consapevolezza, genera il senso del dovere?
L’identità, con il suo programma morale, e la coscienza.
Come si manifesta il senso del dovere? Faccio una determinata cosa, anche una determinata vita, non perché l’ho scelta, ma perché le circostanze, che non riesco o non voglio cambiare, mi inducono a farla.

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La fine della ricerca non è la fine dell’imparare

Disteso sul prato guardo il cielo tra i rami pieni di germogli di un’acacia. Giorni fa, parlavo con una persona che mi raccontava della sua formazione e di come, ad un certo punto, fossero in lei morte le domande.
Ho parlato anch’io, più volte, della fine di quella spinta interiore che ci porta a cercare e a porre domande, a sé e agli altri.

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In merito all’eccesso di pensieri

Ci sono momenti in cui la mente è sovraeccitata.
Le ragioni sono diverse, alcune da ricercare in un eccesso di stimoli, altre, più profonde, in una pressione che giunge dalla coscienza  e che, nel suo tentativo di comprendere qualcosa, incontra un’ostacolo nelle convinzioni/interpretazioni/barriere, consce e inconsce, che prevalgono nella mente.

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Proteggere il proprio cammino

Non dall’altro, non c’è pericolo che giunga da quel fronte: dalla nostra incapacità di gestire la routine.
Giorno dopo giorno tutto si svuota di senso e la mente affamata cerca stimoli nuovi o si deprime e si accuccia in sé.
Non sapendo riconoscere il suo gioco, le andiamo dietro e invece di guardare più in profondità nel presente che abbiamo, cerchiamo un altro presente che, senza dubbio, appagherà maggiormente la mente.

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I problemi ci sono solo nella mente

Frequentando la via ho imparato a guardare alla realtà da punti di vista radicalmente diversi; proprio perché altri mai uguali a se stessi, capaci di svelare aspetti sempre più profondi e di sovvertire l’acquisito senza fine.
Cammino senza domande sostanziali e sempre più difficile mi è proporre risposte: un tempo, di fronte alla domanda dell’altro, cercavo e proponevo la risposta, il suggerimento, il consiglio.

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Nel più piccolo frammento

Che cosa significa l’espressione: “Nel più piccolo frammento si manifesta l’Assoluto?”
Significa che se posi l’attenzione su quel piccolo fatto e lo fai senza identificazione, quindi senza pensiero particolare, od emozione particolare, e senza interpretazione, quel fatto è solo un fatto, testimonia sé.

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