Una voce: Parleremo adesso della vita dal punto di vista di come la considera un umano all’interno di un cammino che chiamate evolutivo, e poi di che cos’è la vita quando ci si affascina della via della Conoscenza e la si osserva con uno sguardo in parte plasmato.
mente
Il rumore dei concetti e le necessità del contemplativo (Appunti)
Alcune considerazioni in merito al post Divenire, reincarnazione: tutte illusioni! e al rumore dei concetti. Quanto affermato da Scifo, da Kempis del CF77, da altri in questo tempo così prolifico di scoperte sulla natura della realtà che percepiamo, è di qualche utilità o è solo cibo per la mente?
Il Centro dell’esistenza si è spostato più a monte del divenire (Appunti)
Se affermo che il pensiero è uno strumento, chi non condivide?
Se considero le emozioni e le sensazioni qualcosa che sorge da questa unità di consapevolezza che porta il nome che definisco mio, anche in questo caso in diversi saremo d’accordo.
La dialettica fra essere e divenire
Questo post è un seguito esteso ai commenti intercorsi con Leonardo su L’unica via di uscita reale: il silenzio di sé.
L’ancoraggio permanente all’Essere (Appunti)
Se la mente è attraversata da pochi fotogrammi non c’è identificazione, questa non ha spazio/tempo: la connessione all’Essere, il Suo affluire e pervadere rimangono sostanzialmente intatti.
Nulla diviene pur essendo la mente attraversata da elementi del divenire.
I limiti dell’indagine esoterica nella via contemplativa (Appunti)
Rispondendo a Catia, affermo: Quando dico di non interessarsi di Dio intendo dire di non lasciarsi catturare da tutta l’indagine esoterica su Dio, sul reale e quant’altro.
C’è uno spazio per questa indagine, e noi l’abbiamo frequentato, ma poi bisogna anche abbandonarlo perché è improduttivo.
Attività dell’identità e comprensioni
I limiti della percezione affettiva ed emozionale
A., commentando il post L’uomo di oggi, ieri è stato animale, vegetale, minerale, dice:
“Chiaro, ma le evoluzioni continue a tutti I livelli dove arriveranno? Qual è lo scopo ultimo e si arriverà mai ad un traguardo? Come N. anche io faccio difficoltà con questi concetti.”
Passando i commenti per la mia moderazione, ho deciso di non pubblicarlo ma di discuterlo qui: il tema è proprio uno di quelli basici e A. dovrebbe conoscerlo; considerando che è arrivata da poco, può darsi che abbia perso alcuni passaggi fondamentali, che non abbia letto e meditato alcuni post che di questo parlavano, miei o del CI.
Meditazione e contemplazione nell’ordinario quotidiano
Con il termine meditazione definiamo quella disposizione interiore alla consapevolezza, alla presenza, alla disconnessione ripetuta di ogni identificazione.
La pratica meditativa non è dunque, dal nostro punto di vista, un’esperienza più o meno lunga da coltivare in un tempo dato, ma una disposizione che si innerva nell’ordinario della vita e che illumina ogni fatto di consapevolezza e presenza e, affinché questo possa accadere, disconnette ogni contenuto mentale ed emozionale non necessario.