Se parlo a persone comuni, uso termini e concetti comuni. Se parlo a persone che dedicano la propria vita al processo di unificazione interiore, a dei monaci, uso concetti e parole coerenti con la radicalità di quella disposizione.
Non c’è umano che non abbia da affrontare del non compreso, dunque non c’è persona che non percorra la via del “conosci te stesso” in modo consapevole o inconsapevole.
Ad alcuni basta quella via e il loro cammino è all’interno del paradigma psicologico-esistenziale: ad altri non basta.
monaco
Essere e divenire, eremo e cenobio
In preparazione dell’incontro della Via del monaco del 12 maggio 2018.
Una pratica fondamentale nel Sentiero consiste nel coltivare lo sguardo simultaneo tra Essere e divenire: simultaneamente operare nel mondo e coltivare il pieno allineamento all’Essere.
Risiedere nell’Essere e sperimentare nel mondo.
Vivere la famiglia, il lavoro, le relazioni e le responsabilità e, nel contempo, abitare, incarnare l’archetipo del monaco che ci rende soli di fronte al processo di unificazione.
La Via del monaco nel quotidiano
Il respiro di un’esistenza è governato dal ritmo conoscenza/consapevolezza/comprensione; quello di ogni quotidiano della persona che aderisce alla via del monaco, dal ritmo conoscenza-consapevolezza/analisi-disconnessione/fiducia.
Conoscenza-consapevolezza
Le esperienze producono conoscenza, vengono accolte come possibilità, mai come impedimento, di qualunque natura esse siano.
La Via del monaco e la Comunità monastica diffusa, discussioni
Data | Titolo | Argomento | ||
12.12.2017 | L’orizzonte verso cui stiamo andando (1) | La relazione tra la Via del monaco e il paradigma cristiano | ||
La fiducia e il cammino quotidiano di unificazione
Se dovessi fermarmi all’espressione di André Louf riportata da Enzo Bianchi: “Dio ama il peccatore perché in lui può dispensare la sua grazia e mostrare l’ampiezza del suo amore misericordioso. Le virtù, infatti, imbarazzano il Signore se non sono frutto della sua grazia!”, nulla comprenderei di quest’uomo e mi impedirei di cogliere la profondità del suo indagare, limitandomi a cozzare contro la forma del paradigma da lui usato così lontano da me.
Tutto ciò che l’umano proferisce sorge da un qualche modello interpretativo di sé e del mondo: ciò che Louf afferma ha le radici nel paradigma cristiano,
La Via del monaco e la Comunità monastica diffusa, testi
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Data | Titolo | Sommario | Vdm | Cmd | Pass |
31.07.2017 | La via nel silenzio e nella discrezione | L’inizio della riflessione. La ricerca dell’unità, di Dio si direbbe in altri ambienti, è la direzione e l’orizzonte del ricercatore, del monaco: colui/colei che nella solitudine della responsabilità della propria vita, cerca l’unità nell’Assoluto. |
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15.08.2017 | Le basi di un nuovo monachesimo. Quasi un manifesto | Il monaco incarna il cammino della conoscenza, della consapevolezza e della comprensione là dove risiede, dove sono i suoi affetti e le sue occupazioni: vive in comunità se può e se vuole; vive in solitudine, se lo desidera ed è necessario al suo incedere; sperimenta la famiglia, il lavoro e il mondo se a quello si sente chiamato. | x | ||
25.08.2017 | Un nuovo monachesimo per i senza religione | Non ci interessa nemmeno produrre una sintesi, un linguaggio sincretico frutto delle molte vie spirituali, anzi lo evitiamo con la massima cura; ci rimane l’unica via possibile: – osservare la nostra esperienza nel duale e nell’unità; – imparare, volta per volta, ad esprimerla, a comunicarla, a decodificarla sul piano della mente, rivestendola di emozione, facendola divenire veicolo di un sentire che s’impone e che guida il processo con forza, con determinazione, con autorità, a volte con “violenza”. |
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26.08.2017 | Abitare il deserto interiore come la migliore delle case | Proseguo il ragionare iniziato nel post “Un nuovo monachesimo per i senza religione”. | x | ||
21.09.2017 | La dedizione radicale del monaco alla via di unificazione | La dedizione radicale chiede una ecologia radicale. Se il centro dell’esistenza del monaco è l’ascolto di quella nota che lo costituisce, lo unifica e lo rende non-differenziato, allora egli coltiverà quell’ascolto in ogni atto, in ogni situazione, in ogni tempo. Non è il mondo il problema del monaco, l’identificazione è il suo problema. |
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26.09.2017 | La “Via del monaco” nel Sentiero contemplativo | La Via del monaco in 12 punti. L’elaborato di base con il dettaglio della disposizione del monaco. |
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3.10.2017 | La priorità della via interiore per il monaco | Questo scritto integra e completa quanto espresso in: “La Via del monaco nel Sentiero contemplativo”. | x | ||
8.10.2017 | Sul vincolo di responsabilità | Ciò che comporta l’adesione alla Via del monaco e alla Comunità monastica diffusa | x | x | si |
13.10.2017 | La comunità monastica diffusa | L’elaborato di base della Comunità monastica diffusa. | x | si | |
10.2017 | Adesione alla Via del monaco e alla Comunità monastica diffusa | Le condizioni per aderire alla Via del monaco e alla Comunità monastica diffusa. | x | x | si |
8.12.2017 | Sostenersi reciprocamente nella conoscenza/consapevolezza | L’importanza del sostegno reciproco in famiglia e nella comunità | x | ||
10.12.2017 | La fiducia e il cammino quotidiano di unificazione | La fiducia è la nostra maestra e la nostra custode, ogni giorno, ad ogni ora il monaco – colui che realizza l’unità interiore consapevolmente – incessantemente torna ad essa e su di essa si fonda. | x | ||
12.12.2017 | La differenza tra il ringraziare e l’essere quel grazie | Oltre la visione duale che vede il Creatore e la sua creatura in relazione, c’è l’esperienza unitaria dove la creatura si sperimenta interna e mai separata dalla sua origine e sostanza. | x | ||
13.12.2017 | Educare l’Io e la mente al pensiero unitario | x | |||
19.12.17 | Officina, Assemblea dei monaci, Intensivi nella Via del monaco | Struttura e natura delle varie situazioni formative e comunitarie | x | x | |
27.04.18 | La Via del monaco nel quotidiano | Indicazioni per praticare la Via del monaco nel quotidiano | x | x | |
05.05.18 | Essere e divenire, eremo e cenobio | x | x |
La priorità della via interiore per il monaco
Luca 14,26-27 26 «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo. 27 E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Difficile dare una interpretazione univoca di queste parole del Cristo, molte sono le interpretazioni possibili ed immagino che diverse di esse siano legittime.
Nella lettura che darò qui, l’odio per il padre, la madre, i figli, i fratelli e la propria stessa vita è interpretato come la loro subalternità a ciò che è centrale nella vita del discepolo, ovvero la sequela del maestro e dunque della via interiore, perché mi sembra chiaro che, in questa visione, maestro e via coincidano.