Osservo ciascuna di queste persone del Sentiero e mi chiedo: saranno consapevoli della stagione irripetibile che stanno vivendo?
O faranno come altri che, forse più tiepidi, appena un anno fa non hanno accettato la sfida a compromettersi fino in fondo con questa ultima chiamata?
presente
In zazen si sperimenta la realtà come ‘fatto’ liberato dal divenire
Lo zazen è l’esperienza della vita affrontata senza uno scopo.
La vita nel divenire è tale perché ogni fatto ha e deve avere un scopo: l’essere protesi ‘verso’, consapevole o inconsapevole che sia, crea la successione dei fatti e la loro finalizzazione.
Non avere scopo e fine distrugge il processo del divenire perché ne mina le basi.
Senza aspettativa, agire in modo totale, adesso [zq12]
Una vita libera da aspettative è una vita di pace, di gioia e di compassione. Fin tanto che ci identifichiamo con questo corpo e mente (e tutti ci identifichiamo), ricerchiamo ciò che riteniamo positivo per il corpo e la mente. Desideriamo il successo, desideriamo la salute, desideriamo l’illuminazione, desideriamo una montagna di cose.
Mai vivete l’altro come ciò che c’è in quel momento [V29]
Mentre state vivendo un fatto presente, già costruite su di esso delle ipotetiche conseguenze, e quindi lo vivete in base a ciò che non c’è. In quel momento siete collocati fisicamente nel presente, ma con l’attenzione rivolta al mondo mentale, intenti a costruire interpretazioni ‘possibili’ da sostituire a ciò che c’è.
Il fuoco dell’attenzione libera dal condizionamento della mente [zq6]
Charlotte Joko Beck, ZEN QUOTIDIANO
[…] La pratica infrange la nostra chiusa identificazione con noi stessi. Il processo è stato anche definito ‘purificare la mente’. Purificare la mente non significa diventare santi o diversi da come siete; significa togliere ciò che impedisce a una persona […] di funzionare al meglio.
Quello che la pratica dello zazen è [zq5]
Da Charlotte Joko Beck, ZEN QUOTIDIANO
Sedere è essenzialmente uno spazio semplificato. La vita quotidiana è un incessante muoversi: cose da fare, gente con cui parlare, situazioni che si succedono. In mezzo a tutto ciò, è molto difficile percepire ciò che siamo.
Vivere pienamente il qui-e-ora [zq2]
Da: Charlotte Joko Beck, ZEN QUOTIDIANO
[…] Il cardine dello zazen è questo: ritornare costantemente dal lavorio mentale al qui-e-ora. La pratica è questa. Ciò che dobbiamo sviluppare è la capacità di stare intensamente nel qui-e-ora. Dobbiamo sviluppare la capacità di decidere, di fare questa scelta: “Questa volta non me la filerò”.
Guardare al presente, non ai contenuti della mente [V26]
Voi mettete in campo le vostre condizioni anche nel relazionarvi con l’altro da voi e, quando riscontrate una diversità rispetto ai principi che avete stabilito, non guardate all’altro come a colui che può aiutarvi ad abbattere le vostre barriere, ma come colui che vi ostacola nello sforzo di mantenerle sempre più solide.
Lo sguardo simultaneo richiede prontezza, presenza, alta reattività
Lo sguardo simultaneo è la capacità di tenere assieme Essere e divenire nella esperienza e nella interpretazione dei fatti. Nell’Essere i fatti sono ciò-che-sono, sorgono e scompaiono; nel divenire hanno sovente una causa e un fine.