Mentre state vivendo un fatto presente, già costruite su di esso delle ipotetiche conseguenze, e quindi lo vivete in base a ciò che non c’è. In quel momento siete collocati fisicamente nel presente, ma con l’attenzione rivolta al mondo mentale, intenti a costruire interpretazioni ‘possibili’ da sostituire a ciò che c’è.
presente
Il fuoco dell’attenzione libera dal condizionamento della mente [zq6]
Charlotte Joko Beck, ZEN QUOTIDIANO
[…] La pratica infrange la nostra chiusa identificazione con noi stessi. Il processo è stato anche definito ‘purificare la mente’. Purificare la mente non significa diventare santi o diversi da come siete; significa togliere ciò che impedisce a una persona […] di funzionare al meglio.
Quello che la pratica dello zazen è [zq5]
Da Charlotte Joko Beck, ZEN QUOTIDIANO
Sedere è essenzialmente uno spazio semplificato. La vita quotidiana è un incessante muoversi: cose da fare, gente con cui parlare, situazioni che si succedono. In mezzo a tutto ciò, è molto difficile percepire ciò che siamo.
Vivere pienamente il qui-e-ora [zq2]
Da: Charlotte Joko Beck, ZEN QUOTIDIANO
[…] Il cardine dello zazen è questo: ritornare costantemente dal lavorio mentale al qui-e-ora. La pratica è questa. Ciò che dobbiamo sviluppare è la capacità di stare intensamente nel qui-e-ora. Dobbiamo sviluppare la capacità di decidere, di fare questa scelta: “Questa volta non me la filerò”.
Guardare al presente, non ai contenuti della mente [V26]
Voi mettete in campo le vostre condizioni anche nel relazionarvi con l’altro da voi e, quando riscontrate una diversità rispetto ai principi che avete stabilito, non guardate all’altro come a colui che può aiutarvi ad abbattere le vostre barriere, ma come colui che vi ostacola nello sforzo di mantenerle sempre più solide.