La meditazione e la contemplazione come pratiche quotidiane

Nei due appuntamenti mensili del Sentiero contemplativo
-Gruppo del sabato
-Pratica del Sentiero contemplativo
viene proposta la pratica della meditazione nell’ottica propria del Sentiero contemplativo: consapevolezza simultanea delle sensazioni, emozioni, pensieri e sentire di coscienza; questa consapevolezza genera la percezione unitaria di sé, dell’altro, dell’ambiente conducendo al superamento del diaframma che separa la persona dalla realtà e che è all’origine della frustrazione e della mancanza di senso.
Dalla consapevolezza unitaria sorge come frutto la contemplazione della realtà, quel processo dove il soggetto scompare e lascia spazio al semplice essere.
Questi incontri si rivolgono alle persone che provengono dalle zone di Pesaro, Fano, Marotta, Senigallia, Ancona; appuntamenti più lunghi che durano diversi giorni si svolgono al monastero camaldolese di Fonte Avellana (PU) e a questi partecipano persone che provengono da diverse parti del paese e in particolare da Milano, da Siena, da Arezzo, da Como.
Le esperienze di meditazione e contemplazione si svolgono all’Eremo dal silenzio, a San Costanzo, a 15 chilometri da Fano e da Senigallia.

L’avanzare delle dimensione contemplativa del vivere

Il post di Alessandro di ieri parla di questo. Più si comprende il vivere, il suo senso profondo, più si entra nella dimensione del quotidiano, del feriale, del piccolo fatto che invece di perdersi tra mille altri piccoli fatti insignificanti e anonimi, assume rilevanza e centralità.

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E’ la consapevolezza del raglio che ci trasforma!

Alessandro chiede un approfondimento in merito “all’officina vicina e a quella del grande uomo” (post del 22.3).
L’officina vicina sono i tuoi figli, i tuoi affetti, il tuo lavoro, la tua famiglia di origine, la tua comunità: l’ambiente di relazioni, affetti, pensieri che tu frequenti quotidianamente.

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