L’origine del principio di responsabilità. Non del “mi riguarda” che è la sua traduzione sul piano dell’identità, ma dell’interdipendenza tra tutte le cose, questa è la genesi dell’esperienza della responsabilità.
responsabilità
La responsabilità è di chi ha superato la visione di sé come vittima [sentiero35]
Purtroppo la mente associa la legge di causa/effetto a una sorta di punizione, ma non ha importanza; noi sappiamo che impariamo attraverso i limiti che portiamo, grazie a essi e questo ci libera profondamente, ci alleggerisce e ci conduce al gioco.
Il karma: l’offerta di un’altra occasione [sentiero34]
Cosa significa giocare?
Partecipare, buttarsi, rendersi accessibili, essere disponibili a mostrarsi per quel che si è, stare in quel che avviene, trovarsi fuori dal giudizio, ridere di sé, essere sfacciatamente dentro l’accadere anziché al margine a commentare come una voce fuori campo.
La responsabilità karmica dell’assassino [sentiero30]
La responsabilità intesa in senso karmico: vorrei che scendessimo nel ventre di questo aspetto della vita dell’umano e inizierei provocandoti: l’assassino è responsabile del suo gesto?
Sentire e responsabilità procedono assieme
Tratto qui di alcune perplessità espresse nei commenti al post L’umano non dà la vita, né la morte: l’appunto è che questo approccio potrebbe condurre ad una deresponsabilizzazione. Dal momento che è la coscienza che decide, io come identità posso sollevarmi dalla responsabilità del mio agire.
Questione antica, che a volte nella storia ha portato a non divulgare la conoscenza nel dubbio che questa avrebbe potuto condurre ad un uso distorto, o ad un abuso del conosciuto.
Questione che in questa nuova epoca deve essere affrontata in modo nuovo: oggi la conoscenza, anche quella più esoterica, è disponibile a chiunque, ma questo non significa che chiunque attinge ad essa.