Una carezza, l’inizio e la fine di tutto

Può essere una carezza, un complesso di carezze, l’inizio e la fine di tutto?
Può essere una parola, un insieme di parole, l’inizio e la fine di tutto?
Se quella carezza è sensazione nella quale immergi la consapevolezza fino a perdere la nozione di te, cosa accade?

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La domanda di senso e la cruna dell’ago del monaco

Fratelli nel cammino si interrogano sul senso e sul non senso del vivere, dei minuti atti del quotidiano, come dei processi.
1- La domanda sul senso è ontologica;
2- essa si palesa più chiaramente nell’interiore di una persona della via;
3- rappresenta la cruna dell’ago del monaco.

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La capacità di risiedere quando tutto perde senso

Risiedere dove? In sé? Nel presente? In entrambi, o meglio nel presente fatto di consapevolezza della sensazione, dell’emozione, del pensiero, del sentire: questo è il presente di sé.
Dunque risiedere in quel flusso che ci attraversa e in quello stato immobile che lo sostiene e lo rende possibile: flusso di minute informazioni che salgono dai sensi e dall’insieme dei corpi; stato di immobilità che precede il flusso e che è come la roccia su cui è edificata la giostra del divenire..
Ci sono giorni e stagioni intere della vita che sono costituite solo di questi minuti e insignificanti flussi e di quelle arie immobili.

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La tua vita avrà un senso quando..

La tua vita avrà un senso, figlio mio, quando riuscirai a tendere un filo continuo che collegherà la tua coscienza e la tua vita.
La tua vita avrà un senso, figlio mio, quando non subirai quello che stai vivendo ma quando esso ti servirà come stimolo per cercare di comprendere quello che veramente vuoi.
La tua vita avrà un senso, figlio mio, quando riuscirai a trasformare la sofferenza in una fonte di comprensione e, quindi, di felicità.
La tua vita avrà un senso, figlio  mio, quando proverai rispetto anche verso chi non sa rispettarti.

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