Un caro amico mi suggerisce: “Andiamo avanti velocemente, non facciamoci rallentare!”
E’ un’affermazione interessante, che parla dell’interiore di quell’amico, ma che qui prenderò a pretesto per affrontare il duplice tema dell’andare avanti e del rallentare.
Andare avanti: procedere speditamente nella via interiore. Cos’è l’andare avanti, come si fa, cosa lo ostacola?
Un gruppo di persone che vuole procedere speditamente nella via, come fa?
Si tratta di vedersi spesso, di fare pratiche assieme che permettano di realizzare determinati stati interiori di chiarezza, di consapevolezza, di unità?
sentiero contemplativo
Il cambiamento, la volontà, il non-agire
Chiede Caterina: Ma se le cose cambiano in continuazione e il cambiamento avviene anche quando si sta fermi, perché scegliere una cosa piuttosto che un’altra?
La domanda di Caterina viene dalla lettura di questa frase di Lao Tzu: La vita è una serie di cambiamenti naturali e spontanei. Non opporvi resistenza – avresti solo dispiaceri. Lascia che la realtà sia realtà. Lascia che le cose fluiscano naturalmente verso la propria direzione.
La frase di Lao Tzu si presta a diverse letture e, quando queste non tengono conto del paradigma entro cui quelle parole sono state generate, la confusione può essere grande.
Partecipare a Officina Essenziale
La partecipazione a Officina Essenziale implica una assunzione di responsabilità:
– ad esserci con costanza,
– ad approfondire leggendo e meditando,
– a porre domande e ad entrare in una relazione esistenziale.
Chi partecipa ad un gruppo non vede il lavoro preparatorio e di sostegno svolto con le persone perché questo è coperto dal necessario riserbo, né vede la piccola rete di responsabilità che redistribuisce i carichi organizzativi e mansionali e permette la serenità del procedere assieme.
Chi intende partecipare a L’Essenziale sa che non può farlo nella veste di fruitore, ma deve divenire protagonista del percorso comune: se non ha questa disposizione e questa disponibilità, per favore lasci perdere.
Indicazioni e condizioni per partecipare:
1- garantire una presenza il più possibile continuativa; coloro che non sono in grado di garantirla sono accolti, in numero limitato, come ospiti e la loro partecipazione deve avvenire all’insegna della discrezione;
2- iscriversi alla community Novità dal Sentiero contemplativo;
3- iscriversi alla newsletter il Sentiero del mese;
4- arrivare con 10-15 minuti di anticipo parcheggiando l’auto dove non è di intralcio; oltre l’orario di inizio del gruppo non è più possibile entrare;
5- portare cuscino o sgabello da meditazione, tappetino, coperta. Se non si dispone della seduta e del tappetino possono essere usati quelli dell’Eremo: la coperta deve essere invece personale;
6- contribuire con una cifra variabile tra gli 8 e i 10€ all’anno alle spese per le pulizie dei locali. La quota va corrisposta a gennaio di ogni anno, o al primo gruppo cui si partecipa e vale per i membri stabili dei gruppi.
Ciascuno dei due gruppi ha un responsabile e un suo sostituto:
Alessandro/Sandra per Essenziale 1; Samuele/Nadia per Essenziale 2.
Compito del responsabile del gruppo è assegnare, quando necessario, i posti a sedere; preparare l’ambiente fisico e vibrazionale prima dell’inizio della sessione; chiudere la sessione e avviare i partecipanti al congedo, in silenzio; curasi dell’ordine degli arredi e delle attrezzature; incaricare un partecipante per la gestione del parcheggio.
Coloro che iniziano
7A- Chi si avvicina al Sentiero contemplativo è bene che legga l’estratto del libro L’Essenziale.
7B- Coloro che desiderano introdursi nel Sentiero possono partecipare ad un incontro di gruppo dopo aver sostenuto un colloquio individuale.
La partecipazione ad un incontro di prova permetterà loro di valutare se il gruppo, e il Sentiero, corrispondono alle loro esigenze interiori: dopo questa prima esperienza dovranno valutare se impegnarsi o abbandonare.
7C- Chi inizia a frequentare continuativamente un gruppo è accolto come ascoltatore ed è tenuto alla discrezione ed al rispetto per il lavoro e il cammino già avviati.
Per i primi due incontri, pur potendo porre domande, eviterà di sviluppare contraddittorio e di focalizzare l’attenzione su di sé.
Seguirà le indicazioni, i consigli e i suggerimenti che il responsabile del gruppo vorrà proporgli.
Dal terzo incontro sarà membro del gruppo a tutti gli effetti e contribuirà secondo la consuetudine.
Essenziale 1
Partecipano a questa officina coloro che hanno più esperienza e che frequentano il Sentiero da più tempo.
8 incontri/anno
Responsabili gruppo:
Alessandro 3497435545
Sandra 3335400566
Essenziale 2
Partecipano a questa officina i nuovi iscritti e coloro che si introducono nel Sentiero.
10 incontri/anno
Samuele 3357878439 (solo sms)
Nadia 3484762954
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Le basi della stabilità interiore
Un genitore fornisce ai figli la piattaforma affettiva, educativa, spirituale, sociale ed economica su cui appoggiare durante tutto il periodo dei loro ripetuti tentativi di costruirsi una manifestazione credibile e sostenibile – ai loro e agli altrui occhi – nel mondo.
Lo stesso dovrebbe fare un insegnante con i suoi allievi: essere colui che crea l’ambiente formativo adeguato affinché ciascuno possa esprimere la ricchezza interiore di cui è portatore, colmando, nel contempo, quei limiti che più possono ostacolarlo nel processo di manifestazione e di realizzazione della propria autonomia di individuo.
Risiedere in sé stessi
Osservare, ascoltare, tacere, imparare, coltivare la compassione: queste sono le disposizioni interiore necessarie per risiedere in sé stessi, questa è l’essenza del Sentiero contemplativo.
Osservare ed ascoltare
Cosa giunge a me in questo momento come sensazione, emozione, pensiero, sentire di coscienza?
Cosa giunge dall’ambiente interiore e da quello esteriore?
E, su ciò che giunge, quali etichette vi appongo, quali giudizi e quali aspettative?
Credere che vivere sia “fare”
Fino ad un certo punto del suo cammino esistenziale, l’umano ha bisogno di misurarsi con il fare, con la manifestazione attiva e preponderante di sé.
Da un certo punto in poi, questa propensione diminuisce e la persona diviene più riflessiva, più attenta alla sostanza e meno identificata con la produzione e la eccitazione, meno desiderosa di collocarsi sul palcoscenico della vita.
Noi ci rivolgiamo a questa seconda categoria di persone, per la prima non abbiamo risposte.
La vicinanza che aiuta
In una coppia, se i due affrontano la vita leggendola alla luce dello stesso paradigma, tutto è più facile: quando in una officina gli operai sono esperti ed affiatati, il lavoro scorre molto più agevolmente e con meno fatica per tutti. La presenza di un apprendista che non conosce il lavoro, richiede uno sforzo e una dedizione particolari ma, in genere, l’apprendista impara e quello sforzo è ripagato dalla suddivisione futura dei compiti e dei carichi.
Quando in una coppia, uno dei due non ne vuol sapere di condividere il paradigma, la cosa si complica: un apprendista lo puoi anche licenziare, un partner pure, ma è più complicato.
La conoscenza, la consapevolezza, la comprensione innazitutto
Accogliamo oggi una nuova amica nella nostra comunità, in questa officina esistenziale che ci vede impegnati nel cammino della conoscenza, della consapevolezza, della comprensione.
E’ un passo importante, non verso di noi, non per l’organismo comunitario che comunque si arricchisce di un altro sentire, di un’altra operaia, ma per ciò che significa per la persona che compie la scelta: essa si propone di porre al centro della propria esistenza, insieme alla cura di sé e della propria famiglia, il cammino interiore, la conoscenza di sé, la consapevolezza del proprio operare, la disponibilità ad imparare e, ogni giorno, a cambiare.
Il lungo cammino incontro a sé
Ogni volte che c’è un gruppo, ho l’occasione di vedere lo stato dell’arte dei processi di comprensione che avvengono nelle persone.
Ogni volta che qualcuno viene, oppure va, si dischiudono orizzonti, resistenze, chiusure, disponibilità.
Il cammino incontro a sé è lungo e il neofita, se non è dotato di un buon grado di umiltà, di questo non si rende conto e si racconta cose che non hanno fondamento.
Il cammino è lungo anche per la persona che lo percorre da tempo e, per questa, il dono dell’umiltà è ancora più necessario.
1- Cambiare il paradigma in uso e attraverso il quale si interpreta la realtà personale e quella sociale, richiede tempo, studio, esercizio, frequentazione di persone che il nuovo paradigma usano ferialmente.
Dai bisogni al servizio
Nella via interiore è come nella vita: le persone sono piene di bisogni e di domande.
Man mano che sperimentano e comprendono, le domande si diradano e i bisogni divengono più sottili e discreti.
Infine viene una stagione in cui le domande smettono di sorgere e i bisogni sono prossimi allo zero.
Allora possono accadere tre cose piuttosto diverse tra loro:
– la persona si distacca dal cammino fino ad allora percorso, per dedicarsi al piccolo quotidiano, alle piccole cose che oramai riconosce come l’unica realtà che accade nel presente;
– la persona abbandona il cammino seguito e in poco tempo si inserisce in un altro, essendo in lei rimaste domande e bisogni non superati;
– la persona non più mossa da una motivazione propria, vede dentro di sé sorgere la possibilità di servire il cammino altrui.