Tutto ha una forma, può un cammino interiore sfuggire a questa regola?
Non credo, una qualche forma la si ha sempre; nel nostro caso la perdita della forma è stata una costante della nostra ricerca.
In che cosa si traduce? In una disarticolazione nella percezione di sé e in una profonda relativizzazione del proprio cammino.
La conseguenza è che l’immagine che si propone all’altro non è catalogabile, non è collocabile negli archivi del conosciuto.
La persona del Sentiero, colui/ei che nel proprio intimo ha lasciato affiorare l’archetipo del monaco, è un senza casa;
nessuna appartenenza può scaldargli il cuore, la disponibilità a vivere in sé l’uno-in-tutto lo apre all’incontro con la realtà dove non porta un immagine ma solo la radicale evidenza del “ciò che è”.
Il Sentiero è un’evidenza per chi lo percorre ma è invisibile a chi non ne conosce i passi.
sentiero contemplativo
Il nostro cammino laico
E’ possibile procedere lontano da tradizioni, religioni, mode, influenze che giungono da ogni direzione?
E’ questo il nostro tentativo ed è reso e rimane possibile solo se mai distogliamo lo sguardo dal nostro quotidiano, da ciò che attimo dopo attimo la vita ci presenta.
In quei fatti minuti possiamo trovare la direzione, l’ispirazione, il necessario che ci illumina il cammino.
Ogni fatto ci svela e parla di noi, delle resistenze, del non compreso; ogni fatto relativizza le nostre credenze, le nostre adesioni, le nostre fughe.
L’aderenza al presente quotidiano e feriale ci rende profondamente laici, non legati ad alcuna filosofia, ad alcun paradigma, sufficientemente disincantati, radicalmente neutrali rispetto a ciò che la mente afferma.
E’ un lavoro lungo e paziente che richiede discernimento, consapevolezza, grande fiducia in ciò che accade e che mai è contro di noi.
La foto è tratta da www.ilpost.it
Gruppi di approfondimento del Sentiero contemplativo
Nei gruppi si svolge il lavoro della conoscenza di sé, della consapevolezza dei propri meccanismi e dinamiche, della comprensione della natura dell’esistere.
Il lavoro inizia dall’analisi della struttura dell’identità: qual è l’immagine di noi stessi che la mente, l’emozione e il corpo generano? E a quale rappresentazione danno luogo? Qual è il significato dell’incontro con l’altro da sé, delle relazioni affettive, della funzione genitoriale?
Qual è la relazione tra identità e coscienza? E qual è la natura della coscienza? L’uomo è diviso tra coscienza ed identità, tra spirituale e materiale o è uno e indivisibile?
Le scene dell’accadere, del vivere, del soffrire, del gioire accadono guidate dal caso o sono generate dalla coscienza per la sua stessa trasformazione?
Esiste il libero arbitrio e in che misura l’uomo decide di sé?
E l’uomo che decide qual è? L’uomo/coscienza, l’uomo/identità?
E decide cosa l’uomo?
Esistono tre gruppi di approfondimento:
-all’Eremo dal silenzio, una domenica al mese
–ad Ancona, un sabato pomeriggio al mese
-all’Eremo dal silenzio, un giovedì pomeriggio al mese.
L’illusione dello spirituale e la semplice realtà della vita
In ambito spirituale ed esistenziale nulla di ciò che apparteneva al mio immaginario di ricercatore è divenuto realtà.
Non saprei nemmeno di cosa fosse pieno quell’immaginario, c’era solo una tensione a divenire altro e quella spirituale mi sembrava la strada che in quella alterità mi potesse condurre.
L’essenziale. Esistere, essere, contemplare, scomparire. Roberto Olivieri, Francesca Bona
Le basi del Sentiero contemplativo, seconda edizione gennaio 2014.
Il PDF del libro, seconda edizione integrale
7 | Consiglio al lettore | |
9 | Prefazione | |
Capitolo 1, Esistere | ||
12 | La vita come rappresentazione | |
33 | Un’esperienza | |
35 | Il processo dell’imparare | |
52 | I limiti posti dall’identità | |
64 | Tutto è interpretazione | |
72 | Osare | |
80 | La responsabilità | |
97 | Liberi dal dover dimostrare | |
Capitolo 2, Essere | ||
102 | Chi è? | |
112 | L’identificazione | |
124 | La disconnessione | |
151 | Il ritmo identificazione/disconnessione | |
154 | La filosofia del limite | |
164 | Lo spazio neutro, lo zero | |
171 | L’affiorare dell’essere | |
Capitolo 3, Trascendenza? | ||
182 | Non altrove, qui | |
186 | La natura del presente | |
197 | Sostanza dell’atteggiamento meditativo | |
216 | L’esperienza contemplativa | |
241 | La compassione | |
259 | Ciò che è | |
Capitolo 4, L’essenziale | ||
267 | Ciò che è stato deve morire | |
297 | Ciò che viene ha senso solo come direzione | |
306 | Oltre il presente e la presenza | |
309 | Oltre la consapevolezza, solo vita | |
311 | Allegati, Le fonti | |
312 | Allegato 1, Cerchio Ifior, L’io | |
317 | Allegato 2, Cerchio Firenze 77, Il karma | |
325 | Cerchio Ifior, Come nasce il karma | |
332 | Allegato 3, Cerchio Ifior, Principi e leggi che governano le nostre vite |
Chi siamo, in estrema sintesi
Come si può definire il Sentiero contemplativo?
Una delle domande che più ci imbarazzano è: ‘‘Ma voi chi siete, che cosa proponete, che pratica avete?” Rispondere non è semplice perché il nostro cammino non è inserito in alcuna tradizione e non fa riferimento né a religioni, né a filosofie specifiche: sorge dall’esperienza di sé e della vita e certamente deve molto a tante scuole di pensiero e a tante esperienze spirituali e religiose, ma non appartiene ad alcuna di esse.
Abbiamo abbozzato delle risposte nello scritto introduttivo ‘‘Quel viaggio incontro a sé chiamato vita”, qui, in estrema sintesi, possiamo dire quello che è vicino a noi e quello che è lontano:
– lo zen è casa, l’insegnamento del Cristo è casa;
– le chiese sono molte lontane; la new age è lontana anni luce.
Che cos’è il nostro cammino? Nessun sincretismo, tutto appoggia sull’esperienza diretta, originale e creativa; conoscenza di sé, dell’altro, della vita; meditazione, contemplazione; osservazione, ascolto, accoglienza del limite, silenzio, fiducia, abbandono, scomparsa di sé.
Qual è la nostra pratica? La pratica del vivere, prima e ultima di tutte le pratiche; lo zazen, meditazione propria dello zen; la contemplazione, intesa come la scomparsa del meditante e del contemplante e l’affermarsi della vita che testimonia se stessa.
L’esperienza dell’Eremo dal silenzio
Le ragioni del nostro essere comunità
Vigilia dell’intensivo a Fonte Avellana
Uno dei doni più grandi di un intensivo non è quello di porci al centro di noi, dell’essere, di collocarci in una neutralità per gran parte del tempo che dura.
No, non è questo il dono principale, è un’altro.
Conoscenza di sé, incontro con l’altro, vita nell’unità interiore, ad Ancona
Percorso del Sentiero contemplativo in 9 incontri mensili
ad Ancona condotto da Roberto Olivieri
Conoscenza di sé
Incontro con l’altro
Vita nell’unità interiore
Presentazione e primo incontro sabato 20 ottobre
L’essenziale, nuovo libro del Sentiero contemplativo
E’ pronta la bozza del primo capitolo del nuovo libro del Sentiero contemplativo
L’essenziale
Autori: Roberto Olivieri, Francesca Bona.
Il libro sistema concettualmente tutta la visione, la filosofia ed anche la didattica del Sentiero contemplativo. Risulterà complesso. Abbiate pazienza e, se vi interessano gli argomenti, andate avanti.
Nuovo gruppo di approfondimento
Nella stagione 2012-2013 daremo avvio ad un nuovo gruppo di approfondimento.
I temi saranno quelli del primo anno.
Il luogo, Ancona, oppure l’Eremo dal silenzio, a seconda della provenienza degli iscritti.
La frequenza, mensile: di sabato pomeriggio dalle 15,30 alle 18,30, oppure di domenica, dalle 9,30 alle 17,30.
Gli interessati possono contattarci: organizzeremo insieme una presentazione del nuovo gruppo.
Per iscriversi è necessario compilare un semplice modulo entro il 30 settembre.
In seguito contatteremo gli iscritti e vedremo di adattare modalità e tempi del gruppo alle loro esigenze e disponibilità.