La via della compassione e il bisogno di un Dio da pregare

Dice Roberta G.: Le parole di Teresa, pur dolci e poetiche, non trovano piena rispondenza in me, qualcosa mi “stona”. Mi sembra che Teresa percorra la via della Devozione e che io sia su una diversa strada…una strada in cui non si nomina neanche Dio, o il Signore…  Mi è venuta in mente la conclusione della  poesia di Moti, alla quale mi sento vicina: ” …La tua vita avrà un senso, figlio mio, quando non avrai più bisogno di un Dio per dare credibilità e senso alla tua via.” Mi chiedo, anche, da dove nasce in me, e  in ognuno di noi, questo diverso sentire.
Il Sentiero non è una via devozionale e questo è evidente: in esso confluiscono persone che non hanno nell’affetto e nella devozione la loro personale focalizzazione.
Il Sentiero non è neppure una via concettuale: è una via fondata sulla compassione e generata da essa.
La devozione ha bisogno di un oggetto, almeno fino a quando non è divenuta pura gratuità.

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Un sentire, un tempo, un organismo generano una via

Il sentire in questione è quello che aggrega un certo numero di coscienze incarnate e, attraverso le connessioni reciproche, crea le condizioni per lo sviluppo degli scopi incarnativi dei partecipanti e per il beneficio di quanti a quel sentire condiviso possono connettersi.
Il tempo di cui parlo è relativo alle condizioni storiche, culturali, morali in cui quel sentire trova manifestazione.
L’organismo è un connessione sufficientemente stabile di sentire/individualità/persone.
Esistono vie dalle radici ramificate nei millenni che attraversano il tempo e i sentire e mantengono una continuità nella trasmissione del sapere, delle esperienze e della fede.

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Darsi delle priorità e proteggerle

Mentre scrivo ho in mente qualcuno di voi che, per generosità o intraprendenza, non si fa mai mancare una faccenda e, quando non l’ha, se la inventa.
Oggi è il giorno di Officina Essenziale, incontro mensile in cui confluiscono coloro che seguono la via del Sentiero contemplativo: occasione impegnativa che richiede presenza, delicatezza, ascolto.
Parlo di questa giornata per porre in risalto un metodo; non c’è giornata che non abbia una sua priorità, in questa è l’appuntamento con OE: a seconda di come sappiamo individuare una priorità e proteggerla, organizzeremo lo scorrere delle ore, gli impegni, il dispendio di energie.
Cose è prioritario in una giornata? Fatte salve alcune incombenze pratiche non dilazionabili, è prioritario ciò che impatta con il nostro interiore.

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