La radice del Sentiero contemplativo

Il Sentiero contemplativo affonda le sue radici in queste tradizioni e fonti:
lo zen, a cui dobbiamo i primi fondamentali passi e l’impostazione di fondo che mai abbiamo abbandonato;
la via della Conoscenza, un’apertura senza confini sul mondo del sentire e della non-mente;
– l’insegnamento del Cerchio Firenze 77 e del Cerchio Ifior, fonti insostituibili che sono state determinanti nella strutturazione di un nuovo paradigma della realtà, della natura umana, della dimensione del divenire e di quella dell’Essere.
Tutto questo, unito all’esperienza della vita, alla pratica meditativa e contemplativa ha condotto all’elaborazione del paradigma del Sentiero che trovate compendiato nel volume L’Essenziale.
Nel sito trovate le radici del Sentiero e la sua visione della vita e della pratica meditativa e contemplativa, in particolare in queste categorie e tag:
In evidenza;
Essenziale;
Sentiero contemplativo.

Il Sentiero contemplativo oggi (2017/2018)

L’attività di formazione attiva e strutturata del Sentiero contemplativo è terminata, dopo 22 anni, a febbraio 2016. Questi due brevi scritti parlano del passaggio esistenziale dal Sentiero che si offre al Sentiero che è: E’ giunta la sera, La fine del divenire.
Il Sentiero oggi è innanzitutto quanto descritto nel post La via del monaco, ed è inoltre quanto segue:
– l’esperienza esistenziale che si svolge nell’Eremo dal silenzio;
– l’Officina Essenziale, una comunità di persone che cerca di incarnare nel proprio quotidiano il Sentiero;
– l’esperienza degli intensivi che ad ogni stagione si tengono al monastero camaldolese di Fonte Avellana (PU).

Qui trovate il dettaglio di ciò che viene proposto ogni mese.

Sperimentare il non compreso alla luce del compreso

Chi ci guida, chi è il nostro riferimento quando ci inoltriamo nel vasto mare del non compreso?
Il compreso che è in noi, ovvero il sentire di coscienza acquisito attraverso l’esperienza di innumerevoli esistenze, e l’azione dei corpi superiori e della vibrazione prima che orientano la coscienza là dove essa non ha dati e navigherebbe altrimenti al buio.
Il compreso di chi ci sta a fianco, ci accompagna; di chi ci incontra e dice quella parola, offre quella testimonianza che avvertiamo come un segno per noi.

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Dal sentire all’azione: coerenza, autoindulgenza, umiltà

La coerenza è la corrispondenza tra sentire/pensiero/azione.
Il compreso trova manifestazione in ciò che pensiamo, proviamo affettivamente ed emotivamente e in ciò che agiamo quotidianamente.
La questione della coerenza non si pone quando una comprensione è completamente acquisita e strutturata: si pone prima di allora, quando ancora mancano dei tasselli al suo pieno dispiegamento.
Quando un determinato aspetto del vivere e dell’essere è stato compreso, non c’è scelta: prima di allora c’è spazio per l’interferenza della cultura, dell’identità, della morale.

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