Gruppi di approfondimento del Sentiero contemplativo

Nei gruppi si svolge il lavoro della conoscenza di sé, della consapevolezza dei propri meccanismi e dinamiche, della comprensione della natura dell’esistere.
Il lavoro inizia dall’analisi della struttura dell’identità: qual è l’immagine di noi stessi che la mente, l’emozione e il corpo generano? E a quale rappresentazione danno luogo? Qual è il significato dell’incontro con l’altro da sé, delle relazioni affettive, della funzione genitoriale?
Qual è la relazione tra identità e coscienza? E qual è la natura della coscienza? L’uomo è diviso tra coscienza ed identità, tra spirituale e materiale o è uno e indivisibile?
Le scene dell’accadere, del vivere, del soffrire, del gioire accadono guidate dal caso o sono generate dalla coscienza per la sua stessa trasformazione?
Esiste il libero arbitrio e in che misura l’uomo decide di sé?
E l’uomo che decide qual è? L’uomo/coscienza, l’uomo/identità?
E decide cosa l’uomo?

Esistono tre gruppi di approfondimento:
-all’Eremo dal silenzio, una domenica al mese
ad Ancona, un sabato pomeriggio al mese
-all’Eremo dal silenzio, un giovedì pomeriggio al mese.

La pagina con i link ai temi, le strutture, le date. 

L’illusione dello spirituale e la semplice realtà della vita

In ambito spirituale ed esistenziale nulla di ciò che apparteneva al mio immaginario di ricercatore è divenuto realtà.
Non saprei nemmeno di cosa fosse pieno quell’immaginario, c’era solo una tensione a divenire altro e quella spirituale mi sembrava la strada che in quella alterità mi potesse condurre.

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L’essenziale. Esistere, essere, contemplare, scomparire. Roberto Olivieri, Francesca Bona

Le basi del Sentiero contemplativo, seconda edizione gennaio 2014.
Il PDF del libro, seconda edizione integrale


L’indice del libro 
7 Consiglio al lettore
9 Prefazione
Capitolo 1, Esistere
12 La vita come rappresentazione
33 Un’esperienza
35 Il processo dell’imparare
52 I limiti posti dall’identità
64 Tutto è interpretazione
72 Osare
80 La responsabilità
97 Liberi dal dover dimostrare
Capitolo 2, Essere
102 Chi è?
112 L’identificazione
124 La disconnessione
151

Il ritmo identificazione/disconnessione

154 La filosofia del limite
164 Lo spazio neutro, lo zero
171 L’affiorare dell’essere
Capitolo 3, Trascendenza?
182 Non altrove, qui
186 La natura del presente
197 Sostanza dell’atteggiamento meditativo
216 L’esperienza contemplativa
241 La compassione
259 Ciò che è
Capitolo 4, L’essenziale
267 Ciò che è stato deve morire
297 Ciò che viene ha senso solo come direzione
306 Oltre il presente e la presenza
309 Oltre la consapevolezza, solo vita
311 Allegati, Le fonti
312 Allegato 1, Cerchio Ifior, L’io
317 Allegato 2, Cerchio Firenze 77, Il karma
325 Cerchio Ifior, Come nasce il karma
332 Allegato 3, Cerchio Ifior, Principi e leggi che governano le nostre vite

Chi siamo, in estrema sintesi

Come si può definire il Sentiero contemplativo?
Una delle domande che più ci imbarazzano è: ‘‘Ma voi chi siete, che cosa proponete, che pratica avete?” Rispondere non è semplice perché il nostro cammino non è inserito in alcuna tradizione e non fa riferimento né a religioni, né a filosofie specifiche: sorge dall’esperienza di sé e della vita e certamente deve molto a tante scuole di pensiero e a tante esperienze spirituali e religiose, ma non appartiene ad alcuna di esse.
Abbiamo abbozzato delle risposte nello scritto introduttivo ‘‘Quel viaggio incontro a sé chiamato vita”, qui, in estrema sintesi, possiamo dire quello che è vicino a noi e quello che è lontano:
– lo zen è casa, l’insegnamento del Cristo è casa;
– le chiese sono molte lontane; la new age è lontana anni luce.
Che cos’è il nostro cammino? Nessun sincretismo, tutto appoggia sull’esperienza diretta, originale e creativa; conoscenza di sé, dell’altro, della vita; meditazione, contemplazione; osservazione, ascolto, accoglienza del limite, silenzio, fiducia, abbandono, scomparsa di sé.
Qual è la nostra pratica? La pratica del vivere, prima e ultima di tutte le pratiche; lo zazen, meditazione propria dello zen; la contemplazione, intesa come la scomparsa del meditante e del contemplante e l’affermarsi della vita che testimonia se stessa.

L’esperienza dell’Eremo dal silenzio
Le ragioni del nostro essere comunità

Vigilia dell’intensivo a Fonte Avellana

Uno dei doni più grandi di un intensivo non è quello di porci al centro di noi, dell’essere, di collocarci in una neutralità per gran parte del tempo che dura.
No, non è questo il dono principale, è un’altro.

continua..