Dicevo sopra che l’essere non è un osservatorio ma un livello di comprensione. Come scompare il soggetto scompare anche l’osservatore legato al soggetto.
silenzio
Il silenzio di Dio nel deserto interiore [vdc44]
Le basi della Via della conoscenza. Quando nell’uomo muoiono le speranze di giungere a una meta o viene anche solo messo in crisi il concetto di seguire un percorso per arrivare a una meta, si trova di fronte al potere della vita, perché gli è stata sottratta una parte del potere della propria mente.
La vita monastica nel medioevo15: le ‘liturgie’ della tavola
L’uomo del Medioevo ignora l’intimità. Egli non ha alcuna possibilità d’isolarsi. Tutti entrano nell’intimità dell’altro. In principio i monaci non dovevano soffrire di questo stato di cose. Ma, bisogna ricordarlo, essi vivono costantemente in una comunità piccola e stabile e sono in permanenza sottomessi ai duri doveri dell’osservanza e della disciplina claustrale.
La mente silenziosa e le percezioni che si vivificano [vdc22]
Le basi della Via della conoscenza. Comunque voi avete bisogno dei concetti e allora adesso andrò ben oltre il vostro modo di ragionare e affronterò il tema sulla mente silenziosa e sulle percezioni che si vivificano.
Il ritirarsi della mente e l’avanzare del silenzio [vdc10]
Le basi della Via della conoscenza. Marina: Non è parlandovi della Coscienza che voi arriverete a comprendere chi siete, è invece parlandovi dell’amore che voi forse intuirete che cos’è la Coscienza, e come il salto parte dalla disponibilità a intendere l’amore, a seguire le indicazioni dell’amore in ciascuno di voi.
La mente che dice: “Io non sono, io non sono più” [vdc8]
Le basi della Via della conoscenza. È proprio il silenzio a far sì che la vostra mente si ritragga, ed è questa la profondità: il silenzio. Il silenzio implica il distacco, il silenzio implica lasciare che passi, e questo fa arretrare la mente.
Parafrasi di un testo certosino sul silenzio
“Il silenzio è ascoltare: non l’attesa febbrile di una parola che ci colpisca o ci riempia il cuore, ma una calma ricettività verso colui che è presente e che lavora silenziosamente nel nostro intimo essere.
Ogni atto è in sé sacro [V33]
Voi uomini siete parte del tempo della vita, semplice presenza nei fatti che accadono, ma non lo riconoscete, perché siete identificati nella vostra mente. Sui fatti e sugli altri costruite concetti per imprimere il vostro marchio e per esserci come un ‘io’ disgiunto dall’unità dell’essere, sentendovi i protagonisti di ogni azione.