Le basi della Via della conoscenza. Partiamo da una premessa: chi siete voi e chi è l’altro? Per un uomo che si pone il problema di approfondire questo interrogativo l’altro è comunque sempre l’altro e lui è soltanto vento che va. E questa è la prospettiva da cui partiamo adesso.
soggetto
Lo scomparire di aspetti dell’agente globale [scomparire5]
Lo scomparire dell’agente implica che parte di sé la si perda lungo il processo; si perde l’attaccamento come espressione di una parte di sé o di se stessi in una determinata situazione. È da lì che si incomincia a scomparire.
Nel flusso c’è l’essenza [vdc42]
Le basi della Via della conoscenza. Flusso che va, ovverosia abolizione di ogni radice. Nel momento in cui il flusso va, ogni radice viene tolta e quindi, nel perdurare delle radici, non c’è aderenza al flusso.
Guardate all’essenza che è il fluire [vdc41]
Le basi della Via della conoscenza. Quando l’uomo supera ogni etichetta, davanti ai suoi occhi si presenta soltanto lo scorrere, ed è uno scorrere che non porta segni, cioè non porta sottigliezze di distinzione, ma è soltanto la forza che proviene dall’Assoluto e che fa sì che il relativo si presenti all’umano nel suo continuo mutare.
Sciogliere gli ultimi inganni della propria mente [vdc40]
Le basi della Via della conoscenza. […] Perché mai il cammino spirituale dovrebbe essere punteggiato di sorrisi, di gioia, di vibranti sensazioni e d’intensità gaudiosa? O perché stabilire che il Divino è gioia e che ciò che è distante dal Divino è dolore?
Le dinamiche della mente e il lasciare che tutto accada [vdc39]
Le basi della Via della conoscenza. La vostra mente ha una propria caratterizzazione che vi accompagna nella vita quotidiana e configura le cose che voi vedete in un certo modo. La vostra mente si struttura in una maniera particolare – propria di ognuno – e coglie in ciò che vedete quello che più si attaglia a se stessa e poi lo trasforma e lo rielabora partendo da ciò che essa coglie.
Un nuovo ciclo di post della ‘via della Conoscenza’
I prossimi giorni inizieremo a pubblicare un nuovo ciclo di post della ‘Via della Conoscenza‘: è un corpo sostanzioso di contenuti che pubblicheremo settimanalmente per molti mesi. Il nuovo ciclo si chiamerà: ‘Scomparire a se stessi’. Di seguito la presentazione dei responsabili della VdC e le risposte ad alcune mie domande.
È la mente che definisce l’essere e il relativo [vdc18]
Le basi della Via della conoscenza. Ciò che dà senso al relativo è la dualità insita in colui che guarda al relativo, altrimenti non ci sarebbe il relativo. E che cos’è che iscrive il relativo nell’Assoluto, se non la mente? E che cos’è che costringe il relativo a definirsi tale, se non la mente?
L’incanto di tutto ciò che è inconsistente, effimero e impermanente
(Download per la stampa) “Che cosa mai può dirvi questo vento, che se ne sta andando, riguardo a Colui che non porta nome, a Colui che non è definibile, a Colui che non è marchiabile, a Colui che non è un Colui? Poiché nulla si può dire di quell’Essenza che sentite sgusciare via da tutte le parti, nel momento in cui la vostra mente pretende di arpionarlo.
L’azione priva di agente [43G]
Chi fa quel passo [evolutivo]? Chi matura? La risposta vi suonerà certamente provocatoria e paradossale: quel passo lo fa soltanto un ‘chi’, vale a dire una semplice parte grammaticale del discorso. Quindi nessuno. Perché per voi ricorrere a un ‘chi’ significa servirsi di un presupposto concettuale: a un ‘chi’ la vostra mente fa continuamente ricorso per attribuire un’azione a un soggetto, altrimenti come potreste immaginarvela, se priva di agente?