Nel più piccolo frammento

Che cosa significa l’espressione: “Nel più piccolo frammento si manifesta l’Assoluto?”
Significa che se posi l’attenzione su quel piccolo fatto e lo fai senza identificazione, quindi senza pensiero particolare, od emozione particolare, e senza interpretazione, quel fatto è solo un fatto, testimonia sé.

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La vita è il dispiegarsi della consapevolezza dell’Assoluto

Questo post, non semplice, prende le mosse da uno stimolo di Matteo relativo all’articolo del 18.1:
Allora, seguendo sempre Zenone e parafrasandolo, finché si parla di cogliere l’essere nel presente, nell’istante, nel singolo fatto, ciò è possibile. Ma se poi si vuole trovare la consistenza del divenire, dell’essere del divenire, allora questo sembrerebbe impossibile (sempre logicamente parlando). Esiste un modo, con le parole, per superare questa impasse della razionalità e spiegare più chiaramente “il divenire è l’essere”?

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Risiedere in sé

Attorno e attraverso l’osservatore accade la realtà.
L’osservatore non è un’entità, è un punto zero, un aspetto della realtà senza tempo. Pura neutralità.
Da quel punto immobile nell’essere avviene la percezione, l’osservazione, la relazione con ciò che chiamiamo reale, con ciò che diviene nel tempo e nello spazio.
Si succedono impulsi, sollecitazioni, fotogrammi, scene: tutto scorre, tutto è, tutto canta la vita e attraversa un essere che è solo stare e risiedere. Silenzio. Pura contemplazione.

Perché mai contate le ore?

Perché mai contate le ore, i giorni, gli anni?
Siate consapevoli che tutto lo spettacolo che si svolge di fronte alla vostra osservazione, e di cui siete fatti protagonisti, ha il solo scopo di ampliare il sentirsi di esistere..
Un estratto dal libro del Cerchio Firenze77 “La fonte preziosa” Edizioni Mediterranee