Ieri, in una lunga conversazione “camminata”, un fratello nel Sentiero mi raccontava di una sua esperienza nel sentire, sotto la guida del sentire.
Guida certa, inconfutabile e inconfondibile, dove la parola diviene la Parola e il gesto, il Gesto.
Sono stati transitori? Si, all’inizio.
L’ampliamento del sentire è un processo irreversibile e per quanto possa essere condizionato dal non compreso, quando una porta si è aperta in modo eclatante, non si richiuderà.
Questo è accaduto al nostro fratello e a diversi altri nel Sentiero: questa è anche la prova che non stiamo discutendo di filosofie, stiamo sperimentando la vita nelle sue molteplici possibilità che si dischiudono man mano che noi cambiamo nel compreso.
unità
L’unificazione interiore, il superamento del confine con l’altro, l’essere in Dio
Al lettore. Chi scrive ha acquisito nella sua comprensione dei punti fermi relativi alla condizione unitaria d’essere e d’esistere: non si tratta più di scoprire, vivere e comunicare una condizione interiore, quello è accaduto da tempo ed è oramai subentrata la stagione della routine che ha lasciato alle spalle i fenomeni, le esperienze forti, gli stati contemplativi acuti.
Oggi si tratta di entrare nel dettaglio, nelle pieghe di un sentire diffuso, di una relazione unitaria feriale che non ripropone se stessa ma, nell’apparente similitudine degli stati, delle espereinze e dei concetti, scava in una direzione o in un’altra e, attraverso il dettaglio, la sfumatura, il piccolo particolare, crea un focalizzazione sempre nuova dell’esperienza interiore.
Appunti sulla trasmissione della comprensione spirituale
Formato pdf A4 per la stampa, 3 pagine.
Da una conversazione in chat su WhatsApp:
Samuele: Vi siete mai chiesti perché, con tutta l’importanza che ha dato alla parola, all’insegnamento, Gesù abbia scritto solo sulla sabbia?
Roberto: Interessante; non credo lui si ponesse più di tanto il problema della trasmissione sapendo come funziona. Bisognerebbe chiedere ai suoi millenari discepoli perché si sono aggrappati alle sue parole come cozze allo scoglio..
Paolo: Azzardo una risposta: perché hanno poca dimestichezza con lo Spirito?
Come avviene la trasmissione di un insegnamento?
Cosa viene trasmesso da insegnante a discepolo?
Per rispondere a questa domanda bisogna comprendere la natura di un insegnamento che è:
La gratitudine per ogni fatto ed ogni situazione
Dice Nadia commentando il post Niente più dell’ordinario ci interroga e ci insegna: A volte ho l’impressione che ciò che sto vivendo sia una grande concessione, un regalo, un dono troppo grande per me. Non riesco sempre a riportarmi sulla questione che ciò che sto vivendo sia invece generato dalla mia coscienza e niente altro che il mio pane quotidiano.
1- Dal divenire sorge l’esperienza dell’imparare, del comprendere.
Questo è il pane quotidiano: nel divenire siamo e nel divenire viviamo la trasformazione da un sentire limitato ad uno più vasto e, se non viviamo pienamente e intensamente, trasciniamo i processi e con essi il dolore, o la fatica che si portano appresso.
Vivere pienamente e intensamente, questa è un’espressione molto equivocata dalle identità che ritengono significhi vivere con un alto tasso di eccitazione mentale ed emozionale.
Non è così: l’eccitazione è figlia dell’identificazione e madre di altra eccitazione e non produce nulla che abbia sostanza nel tempo, è l’effimero per antonomasia.
La via della compassione e il bisogno di un Dio da pregare
Dice Roberta G.: Le parole di Teresa, pur dolci e poetiche, non trovano piena rispondenza in me, qualcosa mi “stona”. Mi sembra che Teresa percorra la via della Devozione e che io sia su una diversa strada…una strada in cui non si nomina neanche Dio, o il Signore… Mi è venuta in mente la conclusione della poesia di Moti, alla quale mi sento vicina: ” …La tua vita avrà un senso, figlio mio, quando non avrai più bisogno di un Dio per dare credibilità e senso alla tua via.” Mi chiedo, anche, da dove nasce in me, e in ognuno di noi, questo diverso sentire.
Il Sentiero non è una via devozionale e questo è evidente: in esso confluiscono persone che non hanno nell’affetto e nella devozione la loro personale focalizzazione.
Il Sentiero non è neppure una via concettuale: è una via fondata sulla compassione e generata da essa.
La devozione ha bisogno di un oggetto, almeno fino a quando non è divenuta pura gratuità.
I sette simbolici passaggi da illusione/morte a vita
Oggi è il sabato di Pasqua, il giorno dell’ammutolire.
Il Maestro è morto, i discepoli dispersi. Ciò che è stato sembra perduto.
Il sabato è il sesto di sette passaggi simbolici:
1- la conoscenza;
2- la consapevolezza;
3- la comprensione;
4- l’andare oltre sé, lo spogliarsi di sé e la scoperta dell’altro (giovedì);
5- la fine dell’identificazione (venerdì);
6- il deserto della mente/identità (sabato);
7- la manifestazione delle vita unitaria (domenica).
Noi risorgiamo dal buio dell’ignoranza alla luce della comprensione
Di cosa parla la morte di Gesù figlio di Giuseppe?
Di una vita realizzata ed offerta.
Non è stato il primo, né l’ultimo tra i tanti che hanno offerto agli altri non solo la propria esistenza, ma anche la propria morte.
Quanti sono morti in virtù del compreso e delle loro azioni e quel loro morire è stato un condursi fino in fondo mettendo vita e morte nelle mani del loro prossimo affinché il messaggio fosse completo?
Chi vive comprendendo consapevolmente, non vive mai per sé.
Chi comprende non distingue tra vita e morte, non li considera opposti: un solo respiro lega i due, si muore come si è vissuti.
Da primi ad ultimi: dalla centralità di sé, alla vita
Dal vangelo di Tommaso: 4. Gesù disse: – L’uomo vecchio, nei suoi giorni, non esiti a interrogare il fanciullo di sette giorni¹ sul Luogo della Vita² ed egli vivrà. Poiché molti che sono i primi saranno gli ultimi e diventeranno uno solo³.
1) Ricorda solo in apparenza Mc. IX 37; Mt. XVIII 3-4; Lc. IX 48, e Mt. XI 25 e Lc. X 21, che sono lodi dell’innocenza e semplicità dei fanciulli. Qui l’affermazione poggia su di una precisa teoria antropologica che i Philosophumena V 7 citano con una frase attribuita ad Ippocrate: «Il fanciullo di sette anni è la metà di suo padre», ossia: a sette anni il fanciullo ha raggiunto la pienezza dell’uso della ragione come un adulto-, dai sette ai quattordici acquisterà l’altra metà delle doti necessarie a completare il ciclo evolutivo, ma saranno solo più caratteristiche fisiche, legate alla carne, alla materia. A sette anni è quindi nelle condizioni migliori per una vita spirituale, non contaminata.
L’infinita profondità dei fatti
Dal vangelo di Tommaso : 5. Gesù disse: – Conosci ciò che ti sta davanti, e ciò che ti è nascosto ti verrà rivelato; poiché non vi è nulla di nascosto che non venga un giorno rivelato¹.
1- Clemente Alessandrino insegnava che il primo grado della conoscenza è ammirare le cose che abbiamo davanti Stromata 2, 45 e nelle Kephalaia manichee leggiamo: «Il Salvatore ha detto ai suoi discepoli: “Conoscete quanto si trova davanti alla vostra faccia e vi sarà rivelato ciò che vi è nascosto”» Anche Pap. Oss., 654, riprende il testo nei seguenti termini: «Gesù dice: “Tutto ciò che non è davanti ai tuoi occhi e quanto ti è occulto ti sarà rivelato. Non c’è, infatti, cosa celata che non divenga manifesta, né cosa sepolta che non venga risuscitata”».
Traduzione e commento M. Craveri, I vangeli apocrifi, Einaudi.
Il fuoco del cambiamento
Dal vangelo di Tommaso: 10. Gesù disse: – Ho gettato il fuoco sul mondo ed ecco, veglio su di questo, finché esso arda.
Riferimenti nei sinottici:
Luca 12,49: Io sono venuto ad accendere un fuoco sulla terra; e che mi resta da desiderare, se già è acceso?
Matteo 10:34-36: 34 Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada. 35 Perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera; 36 e i nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua.
Traduzione e commento M.Craveri, I vangeli apocrifi, Einaudi, pag. 486
Il fuoco di cui Gesù parla riguarda la combustione della visione di sé e del mondo fondata sul vittimismo, sull’egoismo, sulla separazione.