Il post di Alessandro di ieri parla di questo. Più si comprende il vivere, il suo senso profondo, più si entra nella dimensione del quotidiano, del feriale, del piccolo fatto che invece di perdersi tra mille altri piccoli fatti insignificanti e anonimi, assume rilevanza e centralità.
unità
Intimità
è caldo
e alzarsi dal letto è più facile con la bella stagione.
La natura dello zero
Tutto ciò che a noi appare così consistente e reale, si svela alla consapevolezza profonda non solo come effimero e illusorio, ma è compreso come non-reale e inesistente.
Non l’io, non il noi, non il tutto esiste.
Fare spazio
quando atomi di sentire
entrano nei corpi
e tutto coinvolge e converge
Gesti essenziali
Ho ascoltato questo pomeriggio la prima omelia di Francesco I.
Breve, volta all’essenziale: camminare, il processo della trasformazione; edificare la comunità, la comunione d’intenti e d’azione;
L’uomo che viene salvato, che si salva da solo, ed il “ciò che è”
Prendo spunto dalla lettura di un articolo di Enzo Bianchi apparso su La Stampa del 3 maggio 2009 scritto in risposta ad alcune tesi di Vito Mancuso.