Da una discussione su una chat interna del Sentiero contemplativo, ad aprile 2020, i giorni di Covid-19.
La frase chiave è: il disegno che l’Assoluto ha creato per noi.
Da questa frase capite perché questo confronto è determinante, perché voglio mettere in discussione un postulato delle nostre menti e delle nostre comprensioni che afferma:
ciò che ci accade è per volontà di Dio.
Infatti noi diciamo: “Sia fatta la Tua volontà!“
Postuliamo che esista un Assoluto che disegna le nostre vite: una vera castroneria.
O che interviene nelle nostre vite: una castroneria ancora più grande.
Un Assoluto faccendone che fa e disfa, che ti manda gioia o dolore a sua discrezione: nemmeno cibo per bambini, ma, appunto, vera castroneria.
Chiaramente questa visione può essere coltivata solo in una logica duale, dove da una parte c’è l’Uno e dall’altra i molti.
Noi dovremmo aver compreso, ma è chiaro che non l’abbiamo compreso se non con appendici del nostro corpo mentale, che tutto è Uno.
Questo ha implicazioni enormi.
Se tutto è interno all’Uno e esiste aldilà del tempo, nell’Eterno Presente, quindi tutto già è ora, senza passato, presente, o futuro, si può pensare che l’Assoluto abbia creato tutte le possibilità, per tutti, e che quindi l’affermazione in questione sia giusta.
C’è un errore di interpretazione dell’Eterno Presente: esso non è creato dall’Assoluto, ma da noi, da coloro che sperimentano illusoriamente nel tempo.
Per non farvi aggrovigliare le menti non scendo in dettagli.
Questa affermazione implica che non c’è alcun disegno di Dio, ma che il disegno di ogni vita non è altro che la conseguenza di ciò che in quella vita andiamo ad apprendere e a sperimentare.
Questo significa che è l’umano che srotola la propria vita nel tempo: in origine esiste solo un sentire di un certo grado che è sospinto, per sua natura intrinseca, a conoscere un sentire più ampio: quella tensione nel sentire genera il divenire, lo scorrere della pellicola, lo srotolarsi del disegno.
Quel sentire che origina il disegno è frazione illusoria del Sentire Assoluto, chiaramente indivisibile, dunque, certo, potremmo dire che in ultima analisi il film , il disegno prendono origine dall’Assoluto stesso.
Ma qui si pone una questione centrale per il tema che stiamo trattando:
l’Assoluto genera il disegno volontariamente?
Cioè, l’Assoluto “pensa” un certo film e lo crea?
Oppure:
contenendo/essendo l’Assoluto Sentire tutti i gradi di sentire, contiene tutte le possibilità, dunque tutti i film e le loro varianti?
E’ chiaro che così stanno le cose.
Allora, ciò che appare nel divenire, nel tempo, come scorrere, altro non è che la decodifica di un grado di sentire proprio dell’Assoluto Sentire.
L’Assoluto non crea niente, emana il Suo Essere che prende le mille forme nel tempo e nel divenire.
Concludendo:
– non c’è alcun disegno che l’Assoluto ha creato per noi;
– siamo gli unici responsabili delle nostre vite che esprimono niente altro che gradi differenti del Sentire Assoluto;
– quando diciamo: “Sia fatta la Tua volontà“, dobbiamo intendere questa espressione come:
“mi affido al processo del sentire che ha necessità di accadere (in virtù della natura del sentire limitato che tende a far cadere le proprie limitazioni) sapendo che esso mi condurrà all’unione con il Tutto”.