Il discorso di Dogen prende spunto dalla citazione di un verso del Sutra del Nirvana (Mahaparinirvana sutra cap.27), antica scrittura del buddismo. Questo verso è l’espressione della fede nell’universalità della natura buddica, la quale è alla base della visione Mahayana.
zen
Dogen, Busshō: il tutto è il tutto che vive 1 [busshō1.1]
[Traduzione Mazzocchi-Forzani] Qual è dunque il significato di fondo dell’espressione del Venerato del mondo: «Il tutto è il tutto che vive, ogni cosa che è, è natura autentica»? È indicato dalla domanda che mette in movimento la ricerca della verità: «Questo che cosa è che viene così?»[6].
Dogen, Busshō: ogni cosa che è, è natura autentica 1 [busshō1]
[Traduzione Mazzocchi-Forzani] Sakyamuni Budda dice: «Il tutto è il tutto che vive, ogni cosa che è, è natura autentica. Ciò che è perfetto risiede perenne, è niente, è ente, è mutevolezza»[1].
Dogen, Busshō: la comprensione del Reale in Doghen [busshō.0]
Fonte. Busshō – La natura autentica porta la data del 14 ottobre 1241. È un sermone rivolto ai seguaci e ai praticanti della via raccolti nel monastero di Koshohorinji, immerso nei boschi del Giappone occidentale.
Genjōkōan: la legna che arde non diviene cenere [gk18]
18. Così è, però non è da vedere la cenere come dopo, la legna da ardere come prima.
Va saputo che la legna da ardere nella sua condizione reale di legna da ardere, è prima è dopo.
C’è prima e dopo, però, prima e dopo sono nettamente separati. La cenere è nel suo luogo proprio di cenere, è prima è dopo.
Genjōkōan: nel divenire tutto è processo [gk17]
17. La legna da ardere diviene cenere, e non accade che di nuovo torni a essere legna da ardere.
Genjōkōan: tutte le cose non hanno esistenza reale [gk16]
17. Se si fa ritorno qui procedendo passo passo in intimità con il proprio cammino, si chiarisce la verità del fatto che le cose tutte non sussistono in se stesse.
Non pensiero, non forma, non sostanza, non dimorare
Il mio insegnamento* […] si basa sul non-pensiero come dottrina base, sulla non-forma, non-sostanza, e sul non-dimorare.
Illuminazione, intuizione, comprensione, mente
La posizione della Scuola settentrionale è quella di eliminare le impurità della mente per mezzo della pratica, quindi con un processo graduale che richiede un certo tempo.
Genjōkōan: l’illusione della propria identità permanente [gk15]
15. Quando una persona viaggia imbarcata su di una nave, se guarda fisso la riva, pensa sia la riva a muoversi. Se tiene fissi attentamente gli occhi sulla nave capisce che è la nave a muoversi; allo stesso modo, se si esaminano in modo errato tutte le cose confusi a proposito del proprio corpo e spirito, ci si inganna facendo un soggetto permanente della propria identità individuale.