17. La legna da ardere diviene cenere, e non accade che di nuovo torni a essere legna da ardere.
zen
Genjōkōan: tutte le cose non hanno esistenza reale [gk16]
17. Se si fa ritorno qui procedendo passo passo in intimità con il proprio cammino, si chiarisce la verità del fatto che le cose tutte non sussistono in se stesse.
Non pensiero, non forma, non sostanza, non dimorare
Il mio insegnamento* […] si basa sul non-pensiero come dottrina base, sulla non-forma, non-sostanza, e sul non-dimorare.
Illuminazione, intuizione, comprensione, mente
La posizione della Scuola settentrionale è quella di eliminare le impurità della mente per mezzo della pratica, quindi con un processo graduale che richiede un certo tempo.
Genjōkōan: l’illusione della propria identità permanente [gk15]
15. Quando una persona viaggia imbarcata su di una nave, se guarda fisso la riva, pensa sia la riva a muoversi. Se tiene fissi attentamente gli occhi sulla nave capisce che è la nave a muoversi; allo stesso modo, se si esaminano in modo errato tutte le cose confusi a proposito del proprio corpo e spirito, ci si inganna facendo un soggetto permanente della propria identità individuale.
La fede o l’esperienza della natura autentica?
La conseguenza logica è che la liberazione non è lo sradicamento delle impurità mentale […] ma la fede nel fatto che si è illuminati fin dall’inizio, ovvero l’insight della propria vera natura.
Non è la mente/identità che comprende ma la coscienza
Afferma Leonardo commentando il post Fantasmi vibratori nella mente e nell’emozione: “Tendiamo a credere che si comprende attraverso le analisi dell’identità fornite dal corpo mentale.
Genjōkōan: cercare la Via/Realtà conduce ad allontanarsi da essa [gk14]
14. Quando una persona inizia a cercare il dharma, tanto più si allontana dall’ambito del dharma. Quando il dharma è già istillato nel modo proprio in sé, di colpo sei la persona del lato originario.
Genjōkōan: tutta la logica evolutiva ha termine [gk13]
13. La traccia del risveglio termina, la traccia del risveglio terminata si propaga ininterrottamente.
La finalità didattica dei koan e di altri strumenti nella Via
(Da A. Tollini, Lo Zen, Einaudi 2012, pgg. 7-8) Anche a quel tempo, tra le critiche che per prime si sollevarono contro l’interpretazione dello Zen, sicuramente di grandissimo fascino, fornita da Suzuki, vi fu quella dello studioso cinese Hú Shi (1891-1962), figura di primo piano nel panorama filosofico cinese del tempo.
Genjōkōan: nella dimenticanza di sé, solo il reale [gk12]
12. Scordarsi di sé è essere inverati da tutte le cose. Essere inverati da tutte le cose è abbandonare corpo e mente propri e corpo e mente altrui.