Questo è importante, creature! Non cristallizzate, non fermatevi, pensate che quanto noi vi abbiamo insegnato in questi anni sulla cristallizzazione se era valido nel momento in cui vi parlavamo di osservare e conoscere voi stessi, ed eravate ancora giovani, è ancora più valido nel momento che questo discorso viene rivolto a voi, condizionati dall’idea della vecchiaia che intorno a voi viene esposta! Rifiutate questa idea; ricordate che non è l’età anagrafica quella che conta, ma la vera età che conta è quella che non ha anni ed è quella della coscienza, quella dello spirito; e se voi mantenete in contatto voi stessi col vostro spirito, con la vostra coscienza, se voi mantenete intatti i legami che con essa avete creato nel tempo, voi sarete «vivi» al di là di quello che il vostro corpo fisico possa voler o sembrar dimostrare. Scifo
Uno dei problemi di chi arriva a una certa età riguarda l’alimentazione. Chi tra voi non ha paura a mangiare certe cose, è indeciso se questo può mangiarlo o non può mangiarlo, e via dicendo? Penso tutti. Tutti quanti vi preoccupate, forse – secondo me – oltre misura, di quello che vi fa bene o di quello che vi fa male. Certamente, non è il caso di abbuffarsi nel corso della giornata, ma perché negarsi quelle cose che possono far piacere? Per paura di un po’ di mal di stomaco? Ma se voi mangiate una cosa con piacere, il più delle volte il mal di stomaco non arriva.
Qual è l’alimentazione migliore per le persone anziane? Diventare vegetariani? Ma la natura dell’uomo non è vegetariana; la natura dell’uomo è come quella del maiale, è onnivora; e, se è onnivora, ci sarà un motivo; e voi sapete che tutto quello che accade, accade per una sua logica, una sua giustezza; quindi, se l’uomo ha come sua capacità quella di digerire, sintetizzare qualsiasi tipo di alimento, questo è stato preordinato perché vi sono diverse sostanze che l’individuo deve assimilare; il che significa che – anche se in maggiore o minore misura – anche col procedere dell’età l’individuo, anche se anziano, deve arrivare ad assimilare, ad introdurre nel proprio organismo un po’ tutte le sostanze. Certo, con l’avanzare dell’età, e quindi un minore lavorio fisico, le proteine animali forse non sono più necessarie come prima, ma da lì a diventare totalmente vegetariani il passo è lungo; non sono necessarie come prima ma, in una certa misura, sono ancora necessarie.
Cercate, quindi, di considerare la vostra alimentazione un po’ come una sorta di banco di prova di voi stessi; un banco di prova che vi consenta di adeguare voi stessi a quello che siete, in maniera tale da trovare quel giusto equilibrio che, unico, può garantire nel tempo la migliore funzionalità di tutto il vostro corpo. N’cono
Insomma, creature, il problema principale che sta alla base dell’idea della vecchiaia è il fatto che non riuscire ad avere un’immagine giusta, adeguata, di voi stessi. C’è chi si ricorda di essere stato il giovane, atletico ed allegro e, quindi, si ricorda ancora così e non riesce a staccarsi da quell’immagine; c’è chi invece si vede come un individuo tristemente avviato verso il declino e si adegua, allora, a questa immagine, finendo per trasformarsi il più possibile in questa direzione. Cercate di essere obiettivi con voi stessi; guardate la vostra realtà, guardate l’immagine reale di voi stessi: ma non è quella che voi pensate! Cercate di comprendere quella che è veramente!
L’uomo di una certa età che si gira a guardare una bella ragazza, … magari a 85 anni, a 90 anni … e quelli intorno a lui lo guardano, e c’è chi sorride, c’è chi ridacchia, c’è chi è infastidito … Perché, creature? Forse che l’idea di bellezza, all’interno dell’individuo, non esiste più soltanto perché la persona ha 85 anni?
Certo, quello che è importante non è il fatto di guardare la bella ragazza o (scusino le donne) il bel ragazzo, ma «il modo» in cui questa osservazione viene messa in atto.
Perché, se guardate un bel quadro anche a 90 anni e dite: «Che bello questo quadro» nessuno trova da ridire, ma se guardate un bel ragazzo, una bella ragazza, e dite: «Che bella questa ragazza» (o questo ragazzo) molti trovano da ridire?! Non lasciatevi condizionare da quello che gli altri vogliono da voi; ormai, dopo decenni di vita sul piano fisico, dovreste avere imparato a comprendere che quello che voi volete è ciò che è meglio e utile per voi; che gli altri possono, sì, darvi le loro opinioni, ma poi siete voi che dovete condurre avanti la vostra vita.
E allora fate, almeno adesso, adesso che avete molti meno problemi di tempo di quelli che avevate prima, ciò che non siete riusciti a fare in età più giovane; cercare di capire cosa davvero volete; fate sì che i vostri ultimi anni o decenni di vita arrivino veramente a concludere qualche cosa che renda la vostra vita degna di essere vissuta; e non soltanto il desiderio di lasciare un buon ricordo, un buon gruzzolo o una buona opera perché gli altri si ricordino di voi; perché, ricordate creature: quando voi abbandonerete il piano fisico passeranno uno, due, cinque, dieci, vent’anni, cinquant’anni, … e poi, chi si ricorderà di voi?
Se anche accadesse che qualcuno si ricordi di voi, quello che verrà ricordato non è ciò che voi eravate, ma ciò che gli altri hanno pensato, o immaginato o elaborato di voi. Cos’è che, allora, resta della vostra vita sul piano fisico? Una cosa soltanto: quello che voi siete riusciti a fare per voi stessi!
E non dovete credere che perché avete raggiunto una certa età siete esonerati dal conoscere voi stessi; anzi, con l’esperienza che avete accumulato negli anni, le vostre responsabilità, nel momento in cui non volete vedere voi stessi, sono ancora più grandi di quelle che erano prima. Scifo
1 Sfumature di sentire, vol. II, pag. 87 e segg.
Dal volume del Cerchio Ifior, Dall’Uno all’Uno, Volume secondo, parte seconda, Edizione privata
Indice del Dizionario del Cerchio Ifior